martedì 22 luglio 2014

I lavori della nuova maternità

Esprimiamo la nostra riconoscenza all’Associazione Volontari Mission Cottolengo, all’Ufficio Donazioni Cottolengo ed all’Associazione For a Smile che stanno rendendo possibile la costruzione della nuova maternità. Ringraziamo di cuore anche i nostri donatori che nel silenzio e nell’umiltà ci hanno inviato offerte senza voler essere citati.
Rendiamo grazie ai nostri Superiori che hanno fiducia in noi e sostengono questo progetto che sta prendendo forma giorno dopo giorno.






Come vedete stiamo ora facendo la pavimentazione interna che sarà in graniglia come quella della sala operatoria. Credo che le foto permettano di vedere che abbiamo già intonacato i muri interni.
Il lavoro viene fatto completamente a mano perchè nuovamente abbiamo scelto una piccola compagnia di costruttori di Chaaria, con il duplice scopo di risparmiare soldi ed anche di favorire l’economia locale del nostro villaggio: i lavoratori sono infatti tutti dei dintorni.
Pensiamo di essere puntuali con la tabella di marcia ed è nostra fondata speranza che i lavori potrebbero concludersi per la fine dell’anno.
La sala parto sarà grande e potrà ospitare 3 barelle. Ci sarà un locale per le donne in travaglio ed un altro per quelle che già hanno partorito. Ci sarà anche il nido con le incubatrici.

La comunità di Chaaria


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....