mercoledì 2 luglio 2014

Incontri dell'Associazione

Domenica 29 giugno, nell’ Oratorio S. Luigi di Gavirate sul Lago di Varese, Suor Rosella, Cottolenghina di Cinisello Balsamo ed io siamo stati invitati dalla Comunità pastorale “SS.Trinità” a portare la nostra testimonianza incentrata su “CHAARIA MISSION HOSPITAL: UNA REALTA’ COTTOLENGHINA IN KENYA”.

Siamo arrivati sotto un’ acquazzone torrenziale che ben mi ha ricordato analoghi scrosci, nella stagione delle piogge a Chaaria.
Suor Rosella ha raccontato, con semplicità ed efficacia, la Storia ed il carisma del Santo Giuseppe Cottolengo ed io ho parlato di Chaaria, dei suoi successi, delle sue difficoltà e delle sue speranze. 
Un breve filmato di un’ intervista a Fr. Beppe ha fatto conoscere a tutti i presenti, in modo più diretto, l’esperienza che si sta svolgendo a Chaaria. Ho poi presentato il libro di Fr. Beppe “ AD UN PASSO DAL CUORE”, raccomandandone la lettura.



Le nostre parole sono state accolte in silenzio attento e partecipe da un pubblico che, per venire ad ascoltarci, aveva sfidato le proibitive condizioni metereologiche.
Al nostro commiato abbiamo ricevuto un’offerta che contribuirà al progetto “pannelli solari”.
Da parte mia un ringraziamento a Matteo Ossola ed agli organizzatori della Giornata, che è stata l’ultimo atto di un percorso di iniziative della Comunità Pastorale nell’arco di tutto Giugno.

Max Albano



Inoltre, c'è stata anche la riunione della commissione formazione e comunicazione a Torino, presso la sede della Piccola Casa della Divina Provvidenza:  moltissimi i temi trattati, relativi alla riorganizzazione dell'Associazione ed alle iniziative di miglioramento e sviluppo di tutte le iniziative.
A breve pubblicheremo sul blog informativa relativa ad un concerto che si terrà presso la Piccola Casa di Torino.



Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....