martedì 4 novembre 2014

Happy birthday, dear Nadia!

Carissima Nadia,
Con tantissima amicizia vogliamo augurarti buon compleanno ed assicurarti la nostra preghiera ed il nostro grandissimo affetto.
Speriamo che questa piccola sorpresa sul blog e su facebook ti possa dare un po’ di gioia...non abbiamo altri doni da mandarti a parte queste poche parole, ma lo sai quanto sei importante per noi.
Ti auguriamo ogni bene nel Signore e sempre ci sentiamo debitori per tutto quello che fai per noi giorno dopo giorno: siamo pienamente coscienti che a motivarti è sempre stato il grande bene che vuoi a noi ed a Chaaria. Grazie per il blog, grazie per lo stupendo video che hai preparato, grazie per le innumerevoli iniziative che hai organizzato per noi.
Con queste poche parole vogliamo solo dirti che anche noi ti vogliamo bene e che sei molto presente nei nostri pensieri e nei nostri cuori qui a Chaaria: non sei “ad un passo dal cuore”; ci sei proprio dentro! .
Tu ami dire che non sei altro che il nostro calamaio.
Noi vogliamo dirti che invece sei molto di più: sei una nostra carissima amica che ogni giorno ci sostiene con l’affetto e con l’aiuto concreto; sei una volontaria fedele che per noi lavora quotidianamente tutto l’anno. 


Con te crediamo nella favola della Stella Marina, ed insieme a te vogliamo continuare questa avventura in cui cerchiamo di salvare quante più stelle possiamo per ributtarle in mare e trovare nuova vita e nuova speranza.
Auguri di tanta felicità, una preghiera sincera ed un fortissimo abbraccio.
Happy birthday, dearest Nadia!

Fr Beppe e fr Giancarlo

1 commento:

Nadia ha detto...

Questa inaspettata lettera pubblicata sul blog è stato per me, il più bel regalo che abbia ricevuto per questo compleanno.
Sono commossa ed emozionata per quello che avete scritto e per il bene che mi volete.
Sono io che vi ringrazio davvero con tutto il mio cuore, per quello che fate ogni giorno a testimonianza dell'amore che esiste in voi e nel mondo.
Un abbraccio sincero, Nadia.


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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