martedì 4 agosto 2015

Benvenuta Sr Anna

A Chaaria abbiamo accolto con gioia Sr Anna Simionato, che ha preso servizio in ospedale, dedicandosi ai malati del reparto per adulti.
Sr Anna è una missionaria da lunghissima data: per molti anni in servizio a Tuuru; quindi trasferita in Ecuador dove ha prestato servizio presso il centro di salute della Piccola Casa ad Esmeraldas; ora nuovamente in Kenya e destinata a Chaaria.
Sr Anna , sin dai primi giorni del suo servizio, si è dimostrata una persona umile ed insieme una grande lavoratrice, dedita soprattutto ai malati più gravi e dimenticati; in reparto essa sceglie per sè i lavori più bassi e passa il suo tempo con i degenti più difficili: ne medica le ferite e le piaghe, li imbocca e li assiste nell’alimentazione; li cambia quando sono sporchi, gira nel letto chi è paralizzato, al fine di prevenire ulteriori complicazioni.
Credo che la presenza di Sr Anna porterà un sensibile miglioramento alla qualità del nostro servizio infermieristico in ospedale. La sua presenza umile e laboriosa ha già conquistato il cuore dei nostri infermieri.
Siamo tutti molto grati a Sr Anna che ha accettato di venire ad aiutarci a Chaaria, e ringraziamo anche i Superiori che hanno pensato di mandare proprio a noi una persona tanto preziosa.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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