domenica 9 agosto 2015

Fridah

E' un'orfana di Nkabune che conosciamo da moltissimi anni in quanto la incontravamo ogni volta che ci recavamo all'orfanotrofio per una visita domenicale con i volontari.
La ricordavamo bambina, ma il tempo passa...ora ha 21 anni. Sr Anselmina è riuscita a farla studiare: siccome alle superiori era molto brava, Fridah è stata ammessa al College di Cinical Medicine.
Ora ha finito i suoi studi ed è diventata clinical officer; in attesa di ricevere il voto dell'esame conclusivo, prima di essere ammessa alla "internship" in un ospedale governativo.
Ieri Sr Anselina ci ha contattato, chiedendoci di accoglierla a Chaaria per un periodo di esperienza professionale e di volontariato in ospedale.
Per noi è una gioia essere ancora utili a Fridah e di collaborare anche così alla costruzione del suo futuro.
Abbiamo accolto Fridah, che ora condivide vitto e alloggio con i volontari polacchi presenti a Chaaria: siamo certi che nel nostro ospedale imparerà molto e si sentirà accolta da tutti. A Fridah auguriamo ogni bene per la vita che ora si apre davanti a lei e che speriamo ricca di soddisfazioni, di successo e di amore.

Fr Beppe




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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