mercoledì 7 ottobre 2015

Benedizione della nuova pediatria

Come ogni primo mercoledì del mese, anche oggi abbiamo avuto la messa per lo staff dell’ospedale, momento sempre atteso da tutti e carico di emozione e spiritualità.
Il nostro personale è generalmente molto religioso ed attende con gioia i momenti in cui riusciamo a pregare insieme.
Oggi poi è stata un’occasione speciale, in quanto, dopo la Messa, il nostro parroco ha benedetto i locali della pediatria ristrutturata, alla presenza dei malati e di tutto lo staff. 
Abbiamo affidato a Dio i nuovi locali, le persone in essi ricoverate e tutti noi che cerchiamo di fare del nostro meglio per aiutarle a guarire. 
Abbiamo chiesto al Signore di benedire e proteggere non soltanto i muri ma soprattutto la gente che in essi cerca soluzione ai problemi di salute dei loro bimbi. Abbiamo anche affidato a Dio i nostri orfanelli.
La funzione è stata molto calda e partecipata, anche se molto breve, in quanto è giorno feriale ed i malati attendevano i nostri servizi.
Di cuore ringraziamo nuovamente tutti i nostri benefattori che ci hanno permesso di concludere i lavori di ristrutturazione della pediatria. 


Oggi in particolare esprimiamo la nostra sincera riconoscenza al nostro parroco, Father John Ntoiti, sempre così buono con noi e così attento ai bisogni della nostra missione.

Fr Beppe








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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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