Un parto naturale che procede senza problemi ti dà una gioia profonda e difficile da esprimere con parole. Stare vicino ad una donna che prima soffriva tremendamente per le doglie ed ora è rilassata, tranquilla e gioiosa nella consapevolezza che “le è stato donato un figlio” (come direbbe la costruzione grammaticale swahili), riempie l’anima di pace. Anche quei pochi minuti che dedichi al neonato sono gioia pura: lo senti piangere o magari respirare tranquillo; lo osservi mentre si succhia un dito e si addormenta sereno. Tutto questo ti basta e ti fa sentire bene.sabato 21 novembre 2015
Esperienze dello spirito in reparto maternità
Un parto naturale che procede senza problemi ti dà una gioia profonda e difficile da esprimere con parole. Stare vicino ad una donna che prima soffriva tremendamente per le doglie ed ora è rilassata, tranquilla e gioiosa nella consapevolezza che “le è stato donato un figlio” (come direbbe la costruzione grammaticale swahili), riempie l’anima di pace. Anche quei pochi minuti che dedichi al neonato sono gioia pura: lo senti piangere o magari respirare tranquillo; lo osservi mentre si succhia un dito e si addormenta sereno. Tutto questo ti basta e ti fa sentire bene.Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
Nessun commento:
Posta un commento