sabato 28 novembre 2015

Presentazione di Polvere rossa a Roma

Oggi si è tenuto l'ottavo congresso nazionale Associazione Infermieristica Transculturale (AIT) con la collaborazione del Collegio IPASVI di Roma, presso l'Azienda Ospedaliera Policlinico Sant'Andrea di Roma. 
Il tema era: Infermieristica globale: I cambiamenti in atto nella Società multiculturale e multietnica italiana.
Durante il Convegno, a cui partecipavano circa 100 persone, la nostra amica infermiera e blogger Nadia Monari ha avuto la possibilità di presentare il libro Polvere rossa.
E' stato proiettato il video di presentazione del libro, che ha tenuto tutta la platea in silenzio ed ha rapito l'attenzione delle persone.
Il libro Polvere rossa verrà divulgato anche sul sito della Associazione Infermeristica Transculturale (AIT).
Al Congresso partecipavano anche Ausilia Pulimeno - presidente del Collegio Ipasvi di Roma, Barbara Mangiacavalli - Presidente Nazionale Ipasvi, ed Alessandro Stievano, - Presidente dell'AIT.
Desidero esprimere il mio sincero ringraziamento a Nadia che ha voluto presentare il libro presso i suoi colleghi in un Congresso tanto importante.
Ringrazio inoltre i Presidenti dell'Ipasvi Nazionale e del Collegio Ipasvi di Roma presenti all'evento. Un sentito ringraziamento alla Associazione Infermieristica Transculturale ed al suo presidente.
Ringrazio infine tutti i partecipanti al Convegno, e spero che essi possano tutti leggere ed apprezzare il nuovo libro che Mariapia Bonanate ed io abbiamo scritto con passione.

Fr Beppe Gaido






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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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