martedì 1 marzo 2016

Il container di Cagliari

Dopo un'attesa infinita di settimane e settimane, in cui il container è rimasto bloccato al porto di Mombasa, ieri sera alle ore 20 il container organizzato dal Gruppo Volontari Sardi Karibu Africa è finalmente arrivato a Chaaria.
E' stata la fine di un lungo tormentone burocratico che ha impegnato moltissimo Fr Giancarlo ed i suoi collaboratori negli ultimi due mesi: documenti che non erano mai completamente giusti, ulteriori richieste da parte dello spedizioniere, ritardi ed inghippi che comunque con il tempo sono stati via via appianati.
Per Fr Giancarlo vedere il container nel nostro cortile è stata come la fine di un incubo che lo ha tenuto sveglio anche di notte e lo ha obbligato a lavorare talvolta fino a tardissimo di notte, al fine di ottemperare alle continue richieste di documentazione.
Il container però doveva essere svuotato subito ed il camion doveva rientrare a Mombasa. Il lavoro è stato quindi intenso per Giancarlo e
per il team della manutenzione fino alle 22.30. Si è lavorato al lume delle pile e dei fari accesi dell'ambulanza per poterci vedere.
Temporaneamente il prezioso materiale è stato posto presso i locali dei buoni figli, perchè il camion non riusciva a girare ed a raggiungere la comunità dove avevamo apprestato un magazzino da usare all'occorrenza.


Oggi poi è iniziato il grande lavoro di inventario del materiale ricevuto e di smistamento negli adeguati magazzini, ed anche per questo devo dire grazie a Fr Giancarlo che si è preso completamente questo onere, in quanto io, come ogni lunedì, sono stato molto impegnato in ospedale.
Grazie di cuore, Fr Giancarlo!
Un sincero ringraziamento va poi al nostro ingegnere biomedico Antony che ha avuto un ruolo insostituibile nello sbloccare la situazione del container. Grazie infine a tutto il personale della manutenzione per il grandissimo aiuto datoci.
Il dono ricevuto è molto prezioso: letti ortopedici per l'ospedale in ottime condizioni; carrozzine per i Buoni Figli, un ecografo, tantissimo materiale ortopedico (placche, viti, chiodi endomidollari, strumentazione).
Per tutto quello che abbiamo ricevuto, per aver sostenuto le ingentissime spese di spedizione, sdoganamento e trasporto su strada del container fino a Chaaria, esprimiamo la nostra sincera riconoscenza al Dr Luciano Cara ed a tutti i membri del Gruppo di Cagliari.
Grazie di cuore agli amici sardi per quello che ci hanno donato e soprattutto perchè credono in noi e nel nostro servizio.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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