martedì 12 aprile 2016

Sempre in overbooking

Pur lavorando con orari estenuanti, nel tentativo di tenere testa al continuo arrivo di pazienti con problematiche chirurgiche, siamo purtroppo sempre in "overbooking": anche oggi gli interventi sono stati una decina, ma ci siamo resi conto che la lista d'attesa in reparto è già di venti pazienti. 
I clienti operati sono sempre troppo pochi rispetto a quelli che ci dicono ogni volta che li incontriamo: "a me non è ancora stato fatto niente!"...eppure abbiamo operato anche sabato e domenica!
Operiamo continuamente ma continuiamo anche a ricoverare, perchè a volte la gente viene da molto lontano e, tornare a casa per poi ritornare dopo alcuni giorni per la chirurgia, per loro è più costoso che aspettare in ospedale.
Poi ci sono le urgenze che vengono a scompigliare la nostra lista operatoria: oggi per esempio si sono intromessi sul nostro cammino due casi molto difficili di perforazione intestinale, e questo ha fatto sì che, purtroppo, due operandi già in lista per oggi siano stati posticipati a domani. Non erano certo contenti, dopo essere stati digiuni per molte ore...ma noi che cosa ci possiamo fare!
Questa sera ho fatto una lista molto coraggiosa per domani, con 9 interventi impegnativi su due sale che lavoreranno in contemporanea: lo so che poi arriveranno cesarei o altri guai imprevisti a scompigliare i nostri piani; comunque, anche domani faremo del nostro meglio.


Con Pietro presente a Chaaria, abbiamo anche fatto un intervento di Miles, per un carcinoma del retto molto vicino all'ano: è stata la prima volta per Chaaria, ed a Pietro, con grande ammirazione, diciamo: "chapeau!"
Abbiamo anche tantissimi clienti con grossi gozzi, e facciamo tiroidectomie tutti i giorni, cosa per me molto importante perchè questo è l'intervento in cui vorrei perfezionarmi durante la permanenza di Pietro a Chaaria. Per ora la materia prima non manca, visto che i gozzi in attesa sono al momento sei in reparto, oltrea ai cinque già operati...e non mi manca neanche la voglia di imparare da un maestro davvero molto bravo e velocissimo.
Da una parte vorrei non fare nè ginecologia nè ortopedia in questi giorni, sapendo che presto arriveranno Filippo (ginecologo) e Luciano (ortopedico): ma come si fa a non fare un'isterectomia ad una donna che sanguina da morire?. Stesso discorso per le fratture: non posso certo attendere un mese perchè la frattura va operata fresca... ed ecco quindi che, come al solito, alla chirurgia generale di cui celebriamo la grande maratona in questo mese di aprile, sempre dobbiamo aggiungere gli internenti urgenti di altre specialità.
Ovviamente a volte siamo un tantino scoraggiati quando vediamo che la lista delle persone ancora in attesa di intervento non accenna a ridursi, ma sappiamo anche che ogni giorno risolviamo il problema di almeno una decina di loro.
E' quindi un momento molto impegnativo, ma onestamente anche molto gratificante.
Pensateci quindi stanchissimi, ed insieme molto contenti del nostro lavoro.

PS: allego una foto "rubata" dalla finestra della nostra pediatria dopo le ore 22, quando le mamme sono già quasi tutte addormentate. E' una foto scattata attraverso la zanzariera delle finestre e la feritoia dei vetri aperti.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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