sabato 11 marzo 2017

Più violenza del normale

Nelle ultime settimane stiamo assistendo ad un incremento esponenziale dei casi di violenza fisica.
Un mese fa un cadavere è stato trovato nel torrente vicino all'ospedale. La polizia pensa che lo sconosciuto sia stato ucciso e poi buttato in acqua perchè fosse portato lontano.
La settimana scorsa una persona è arrivata in ospedale machetata ovunque, e non siamo riusciti a salvarla.
E' recente il caso di due cugine che hanno litigato a causa di un uomo: sono arrivate alla panga, ed una ci ha rimesso la vita.
Oggi c'è stato il funerale di un nostro vicino che qualcuno ha strangolato in strada, per poi inscenare anche una improbabile impiccagione che avrebbe dovuto simulare un suicidio.
I casi di attacchi con panga e varie armi da taglio sono in notevole aumento, così come le esecuzioni esemplari in cui ai ladri di miraa viene amputato il braccio, lasciandolo poi morire dissanguato.
Abbiamo messo un fissatore esterno ad una persona che ha le ossa del gomito praticamente esplose dopo un colpo di arma da fuoco.
Oggi abbiamo estratto un pezzo di pugnale dall'avambraccio di un altro sventurato.
Non so se si tratta davvero di un aumento assoluto dei casi di violenza o se anche questa impressione derivi dal fatto che le strutture aperte sono davvero poche, e quindi molti di più si rivolgono a noi.


I casi di violenza bruta a cui assistiamo sono comunque angoscianti, ed i nostri sforzi per salvare quelle vite spesso richiedono impegno di ore ed ore in sala operatoria...sia di giorno che di notte.

Fr Beppe





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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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