domenica 19 novembre 2017

Trend

La parola inglese trend non e' piu' misteriosa alla maggior parte dei lettori.
Significa semplicemente andamento, spesso riferito a dati statistici.
Oggi mi soffermo brevemente su alcuni trends riguardanti il volontariato a Chaaria.
La prima osservazione deriva dal numero totale di volontari che non sembra affatto diminuire, ma bensi' aumentare.
Questo fa un po' da contraltare al fatto che tutte le associazioni di volontariato in Italia come all'estero registrano un calo di adesioni.
I volontari a Chaaria vengono in tanti ed onestamente ad alcuni devo dire di no perche' siamo troppo pieni.
Da anni per esempio a Natale eravamo pressoche' vuoti, mentre quest'anno abbiamo il pienone.
Un altro dato significativo del 2017 e' il ritorno degli italiani. Negli ultimi anni avevamo notato una notevole deflessione dei volontari italiani, paragonati a quelli stranieri. Quest'anno invece gli italiani sono ritornati in massa.
Anche il numero degli stranieri pian piano aumenta: la Polonia e' una fonte pressoche' continua di volontari. Nel 2017 abbiamo registrato la prima presenza massiccia dall'Estonia. Inoltre abbiamo avuto varie persone dalla Spagna e dal Regno Unito.


Altro dato che attira l'attenzione e' il numero sempre crescente di volontari italiani che pero' lavorano e risiedono all'estero (quasi sempre Inghilterra, ma anche Germania, Belgio, Spagna, Francia e Svizzera)...questo purtroppo e' solo uno specchio della difficile situazione lavorativa in Italia.
Il 2017 e' stato inoltre l'anno degli ortopedici, con la doppia presenza di Luciano e con la prima esperienza a Chaaria del dr Giancarlo Gino di Torino, accompagnatoci dall'ortopedico veterano Riccardo. Quest'anno l'ortopedia ha fatto passi da gigante anche grazie alla volontaria dottoressa Makandi che, durante lo sciopero, e' sempre stata presente a Chaaria dal lunedi' al venerdi'.
Il 2017 registra inoltre anche il grande ritorno degli infermieri, che sono stati tanti ed hanno effettivamente aiutato nella gestione dei pazienti e soprattutto con le medicazioni. Sr Anna li handavvero apprezzati tanto.
Altro grande ritorno e' stato quello degli internisti di cui ringrazio il Signore, perche' essi hanno aiutato tantissimo nella gestione dei numerosissimi pazienti ricoverati in ospedale.
E' calato invece il numero dei ginecologi ed anche quello dei chirurghi generali, pur avendo avuto il gruppo dei chirurghi estoni. Devo comunque segnalare che dall'inizio di dicembre fino a maggio sono completamente coperto da chirurghi generali provenienti sia dall'Italia che dall'estero. Al momento ho a Chaaria anche una ginecologa.
La situazione dell'odontoiatria langue come ormai da anni. Quest'anno al Dr Ninni che e' adesso a Chaaria per la seconda volta in 12 mesi, si e' aggiunto anche il Dr Postini...ma di nuove leve non intravvediamo alcun segno.
Il 2017 ci ha anche portato un numero discreto di studenti di medicina, uno studente di fisioterapia ed alcuni specializzandi. Dal 2 dicembre inizia poi un rapporto di collaborazione con la specialita' di pediatria di Cagliari per l'invio di specializzandi che dovrebbero fermarsi per sei mesi.
Generalmente quindi il trend del volontariato e' molto positivo e di questo siamo molto contenti, anche se non possiamo negare che avere sempre tanta gente nuova che turna e cambia ogni 3 settimane e' a volte un po' faticoso, ma sempre arricchente e molto bello.

Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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