sabato 16 dicembre 2017

Appena arrivato

Per adesso ve lo presento con quello che so...e cioe' con molto poco.
So che e' un maschietto e che suo padre non ha ancora deciso che nome dargli.
E' orfano di mamma da ieri.
Sua madre e' stata portata qui in ospedale per uno stato di coma e febbre (malaria cerebrale?), ma e' purtroppo deceduta al cancello prima ancora che potessimo visitarla.
Il suo consorte era chiaramente sconvolto e ci ha chiesto di aiutarlo con il loro bimbo appena nato.
Mi ha detto che la moglie aveva partorito 20 giorni fa...nella confusione e nella tristezza non gli ho neppure chiesto dove.
Per ora mi sembra importante che questo piccolo senza mamma e senza nome sia qui con noi.
Poi il padre ci spieghera' meglio e ci dira' i suoi piani per il futuro.
Certamente ora abbiamo questo nuovo e fragile orfanello nella nostra famiglia; lo nutriamo con latte in polvere e cerchiamo di prenderci cura di lui con la massima attenzione.


Benvenuto a Chaaria, piccolino!

Fr Beppe




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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