domenica 17 dicembre 2017

La polenta per l'Africa

Con grande commozione ringrazio gli amici dell’Associazione “Crescere
Insieme Carmagnola” Onlus, i quali, venerdi’ 15 dicembre, hanno organizzato una polentata a sostegno del nostro ospedale, con il fine specifico di raccogliere fondi per l’acquisto delle nuove luci della sala operatoria piccola.
Non ho potuto partecipare fisicamente per ovvie distanze chilometriche, ma ero con loro con il cuore.
Grazie a tutte le persone che hanno donato generosamente per noi.
Grazie alle imprese ed alle piccole industrie che hanno fornito la materia prima per la polentata, le luci e tutto il necessario support logistico.
Grazie ai tanti volontari che hanno cucinato per ore ed ore, al fine di rendere la serata un vero successo.
Grazie a tutti quelli che si sono sacrificati per l’evento a nostro sostegno.
Grazie al comune di Carmagnola ed in particolare alla sindaca Ivana Gaveglio, mia compagna di liceo e cara amica dai tempi del Baldessano.
Il Signore ricompensi la generosita’ di coloro che stanno raccogliendo fondi per noi.
Sara’ nostra premura far sapere a tutti i generosi benefattori quando installeremo il nuovo sistema di illuminazione.
Anche altri, come Carmagnola, stanno organizzando eventi per la raccolta fondi.
Questa catena di solidarieta’ e’ commovente; e’ davvero un segno della fraternita’ universale che a Natale e’ ancora piu’ forte.
Non ho parole per ringraziare tutti.


Prometto la nostra preghiera per i benefattori .
Assicuro la nostra onesta’ nell’usare i fondi che generosamente molti stanno raccogliendo.
Colgo l’occasione del post di oggi per augurare a tutti gli amici di Carmagnola un caro augurio di Buon Natale e di Felice anno nuovo.
Carmagnola e’ la mia seconda “casa” dopo Casalgrasso, mio paese natale.
A Carmagnola ho vissuto gli anni piu’ belli della mia adolescenza, e mi commuove che ancora la gente di Carmagnola si ricordi di me e mi aiuti cosi’ tanto.

Fr Beppe





Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....