lunedì 18 dicembre 2017

Negative wound pressure therapy

Si tratta di un moderno concetto terapeutico nell'ambito delle ulcere che non hanno tendenza alla guarigione.
Si usa moltissimo anche nelle fratture esposte in cui ci sia grave perdita di sostanza ed in cui non si riesca a coprire l'osso con un lembo.
La letterature sostiene che si tratti di una terapia straordinaria che facilita il tessuto di granulazione, stimola la guarigione dell'infezione e spesso permette la guarigione di estese lesioni anche senza bisogno di lembi o innesti cutanei.
Non avevamo questa strumentazione a Chaaria, ma oggi abbiamo ricevuto un altro grande dono da SIGN che ci ha fatto avere una macchina per la terapia suddetta.
La strumentazione e' costosa, e siamo estremamente grati a Sign.
E' vero che ce ne vorrebbero tante di queste macchinette, visto il numero dei nostri malati, ma oggi segna comunque un'altra pietra miliare: abbiamo messo in trattamento il nostro primo paziente che ha una grave osteomielite da frattura esposta della tibia.
Ci auguriamo che la nuova strumentazione ci aiuti a far guarire questo povero ragazzo che e' in ospedale da oltre 5 mesi.


Un grazie infinito ai nostri benefattori americani di SIGN che ci aiutano costantemente e ci stimano molto per la nostra dedizione ai poveri ed agli ammalati.

Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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