mercoledì 21 febbraio 2018

Eldoret

Ringrazio di cuore Dio ed insieme a Lui Fr Giancarlo ed i volontari che mi hanno permesso questo stupendo stacco dalla routine di Chaaria.

So che in ospedale la situazione non e' facile con tantissimi pazienti, con interventi programmati per il Dr Pietro ed anche a causa delle tante emergenze...anche oggi due addomi acuti, come gia' era successo l'altro ieri.
Ripeto quindi il mio grazie a chi si sta sacrificando per me a Chaaria.
La giornata di oggi al congresso e' stata intensa e fruttuosa. 
I nostri docenti (il Dr Zirkle e la direttrice generale di Sign Jeanne Dillner) ci hanno insegnato tantissima umanita' ed attenzione per i piu' poveri, insieme a preziosissima conoscenza ortopedica.
Sign e' insieme una fondazione di pura carita' e di intensa filantropia, ed anche una organizzazione scientifica seria ed all'avanguardia.
E'commovente che ci siano persone che donano tutta la loro vita a creare un sistema di impianti ortopedici che permettano anche ai piu' poveri di guarire dalle loro fratture.
Personalmente sono molto felice di questa nuova occasione di crescita umana e professionale, vissuta insieme alla dottoressa Makandi, che con me condivide l'ideale di curare soprattutto quelli che altrimenti sarebbero abbandonati per motivi economici.


Sono commosso dalle attenzioni che il Dr Zirkle mi riserva. Mi tratta come un fratello ed un amico. Vuole parlare con me e mi chiede addirittura consigli su come poter aiutare maggiormente I bisognosi.
Mi sento parte della famiglia di Sign. Oggi gli ho detto che e' stupendo per me sentirmi come a casa con lui. Con un gioco di parole gli ho sussurrato che io e lui parliamo la stessa lingua...ed ovviamente non mi riferivo all'Inglese, ma al sogno di un amore incondizionato per i poveri.
Mi sembra di essere ancora negli USA con loro, ho l'impressione che non ci siamo mai lasciati, anche perche'quotidianamente parliamo via mail delle chirurgie eseguite. Sto toccando con mano che Sign nutre una stima immensa per il lavoro che facciamo a Chaaria.
La sera del primo giorno del congresso mi vede un po' stanco...non e' facile immagazzinare cosi' tanti dati alla mia non piu' tenera eta'!
Mi vede pero' anche molto contento, commosso ed estremamente grato.

Fr Beppe






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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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