mercoledì 21 marzo 2018

Baraka e James

In Kiswahili Baraka significa benedizione, e certamente , se i suoi genitori lo hanno chiamato cosi', e' perche' per loro il dono di questo bambino e' stata una benedizione di Dio.
Certamente, quando il fuoco ha quasi ucciso e gravemente deformato il loro piccolo, questi genitori non avranno pensato alle fiamme ed allo scempio da loro compiuto come una benedizione.
Benedizione e' stato pero' incontrare la Associazione Africa Milele che ha sponsorizzato Baraka per le cure chirurgiche a Chaaria.
Benedizione e' stato per Baraka incontrare il Dr Luciano Cara ed il Dr Toto Burrai che in tempi successivi hanno corretto le deformita' e ridato al bimbo un corpo funzionante ed anche bello.
Le foto purtroppo non sono di quest'anno perche' non riesco ad aprire la pennetta con le ultime fotografie che Toto mi ha lasciato partendo, ma sappiate che anche l'occhio di Baraka e' stato operato ed ora si chiude normalmente. Baraka e' andato a casa sbendato, con un faccino bellino e sorridente e con entrambe le mani pienamente funzionanti.
Benedizione e' stato per James incotrare cuori buoni in Nigeria che si sono presi cura di lui.
La sua storia e' ancora piu' triste: ragazzo di strada che sopravviveva con piccoli lavoretti qua e la'; era poi stato incolpato di aver appiccato il fuoco ad un distributore di benzina dove
lavorava, ed a lui era stata applicata la legge del taglione...gli avevano dato fuoco!


La Provvidenza ha voluto che James fosse in seguito messo in contatto con Africa Milele, e, tramite loro, con Chaaria: anche James e' ora come nuovo. Dopo vari interventi, le mani distrutte dalle ustioni sono state rifatte con chirurgia plastica. 
Toto ha eseguito innesti vari sul volto e sulle orecchie, ridando a James un aspetto normale e soprattutto un sorriso che per il passato era scomparso del tutto.
Anche di lui non ho una foto di questi giorni per il motivo suddetto, ma il suo volto e' ora quello di un bell'adolescente.
La nostra missione e' ora finita con entrambi.
Luciano e Toto li hanno operati piu' volte.
Adesso sono rientrati ad Africa Milele, e non credo che li rivedremo a Chaaria.
Ora a noi non resta che augurare loro una vita felice.
Siamo felici di aver collaborato con Africa Milele per ridare un futuro a questi due ragazzi.
Baraka viene da Malindi, per noi gia' molto lontano.
James viene dalla Nigeria ed e' al momento il paziente che viene da piu' lontano in assoluto.
Grazie ancora al Dr Luciano Cara ed al Dr Toto Burrai, senza i quali non avremmo potuto far nulla per loro!

Fr Beppe





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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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