domenica 14 ottobre 2018

Cosa sarà mai successo?

Doveva essere dimessa domani.
Era in pieno benessere.
Era stata operata di frattura femore 5 giorni fa.
Era contenta e camminava con le stampelle dal secondo giorno post-operatorio.
Poi alle 22 di stasera improvvisamente ha sviluppato dispnea importante.
Le mancava l'aria.
L'infermiera ha appena avuto il tempo di farle del cortisone in vena e di chiamarmi.
Quando sono arrivato era gia' spirata.
Ho provato un senso di vuoto e di fallimento.
Era stata un'operazione difficile, ma avevo fatto un buon lavoro, considerate le condizioni della frattura.
La donna era felice di andare a casa domani...ed invece ci e' spirata improvvisamente davanti.
Con il senno di poi, penso che sia stata un'embolia polmonare, complicazione descritta in tutte le chirurgie e relativamente comune nei casi di frattura.
Lo so che puo' capitare, ma al momento in me prevale la costernazione.
Ho perso altri malati in questo modo...dopo prostatectomia, dopo un'altra frattura (quella era una tibia), una volta anche dopo mastectomia.
Pero' non mi ci abituo mai.


"Solo chi mangia fa le briciole", dice sempre un mio amico.
In effetti operiamo 12-14 persone al giorno dal lunedi' alla domenica.
Quasi tutti vanno a casa, ma stasera sento il fallimento

Fr Beppe

Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....