La polio era una fonte di grandi problematiche sociali, in quanto normalmente non uccideva le persone affette, ma le rendeva gravemente handicappate, impedendo loro sia una vita autonoma, sia la possibilità di lavorare per provvedere alla famiglia. La polio era dunque una importante causa di povertà e di vita miserabile per molti individui affetti, e per le loro famiglie. Nel 1963 un Padre della Consolata, Padre Franco Soldati, si preoccupò di porre un qualche rimedio a questa tragica situazione, raccogliendo ed ospitando i piccoli poliomielitici della zona di Tuuru, nel distretto di Meru. Il primo bambino handicappato accolto fu Mwembe, a cui seguirono rapidamente altri, finchè nel 1967 una trentina di piccoli disabili veniva ospitata presso la missione di Tuuru. Un maestro ne curava l’educazione elementare, un cuoco preparava loro il cibo, mentre l’assistenza era assicurata da un piccolo gruppo di Suore della Consolata. Giunsero anche aiuti economici, e fu possibile costruire dormitori, un refettorio, una piccola palestra per iniziale la rieducazione funzionale. La popolazione locale collaborava sia con offerte in natura, sia con contributi finanziari raccolti durante speciali adunanze chiamate HARAMBEE.
Sempre più l’opera diventava difficile da gestire per Padre Soldati, la cui formazione era più di carattere pastorale e missionario che non di indole socio-sanitaria.
Durante le sue vacanze in Italia, egli si recò presso la Piccola Casa, chiedendo collaborazione per il miglioramento del servizio a Tuuru. Padre Luigi Borsarelli, ai tempi Padre generale del Cottolengo, e Madre Bianca Crivelli si dimostrarono molto interessati alla proposta, e, dopo aver visitato la Missione insieme a Sr Giuseppina Cibocchi, conclusero che “quello era pane per i loro denti”
L’idea dei superiori era quella di trasformare Tuuru in un vero e proprio centro di riabilitazione e di recupero per i poliomielitici, avvalendosi anche della collaborazione del Prof Operti che si era nel frattempo reso disponibile ad una preziosa opera di volontariato come chirurgo: l’idea fu quella di concentrare in un periodo particolare dell’anno tutti i casi che avrebbero potuto trovare giovamento da un intervento chirurgico. Il prof Operti si sarebbe recato in Kenya per 2 o 3 settimane, performando tutti gli interventi chirurgici richiesti; la riabilitazione sarebbe stata affidata alle suore cottolenghine. Fin dai primi accordi fra P. Soldati e la Piccola Casa, ci fu il chiaro intento del Cottolengo di subentrare gradualmente ai Padri della Consolata nella gestione del Centro, permettendo così a Padre Soldati di riprendere altrove la sua missione.
L’ARRIVO DEI FRATELLI COTTOLENGHINI
I SACERDOTI COTTOLENGHINI
Il Centro sempre più si veniva qualificando come una struttura per la terapia chirurgica e riabilitativa dei bambini affetti da Poliomielite. Il Trattamento Chirurgico veniva eseguito dal Prof Operti, che ogni anno giungeva in Kenya nel mese di Febbraio, con l’incarico di operare tutti i bambini, che erano stati prescelti dalle Suore nel corso dell’anno. La parte di recupero funzionale era quindi lasciata alle sorelle fisioterapiste, che per molti mesi cercavano di recuperare motilità agli arti malformati, tramite una paziente e continua attività di rieducazione motoria. Tale attività è continuata fino al 1999, quando si è deciso di riconvertire l’attività della Missione di Tuuru ai bambini spastici, cerebrolesi gravi. Tale scelta è stata a lungo ponderata ed è nata dalla considerazione che dopo molti anni di campagne di vaccinazione anti-polio, il numero dei bimbi affettti dalla malattia era radicalmente diminuito.
Da sempre Tuuru è stato anche un centro di accoglienza per i giovani buoni figli, ed ancora oggi accoglie un discreto numero di handicappati mentali, per lo più di sesso femminile.
Tuuru è anche l’unica parrocchia cottolenghina in Kenya: è una parrocchia molto grande ed esigente, con un vasto numero di chiesette succursali che vengono visitate regolarmente dai Sacerdoti e dai Catechisti. Grazie al coraggio di don Fiorenzo Crameri la missione ha costruito e gestisce una grande scuola elementare per i poveri, dove più di 1000 bambini bisognosi vengono accolti e seguiti nella loro educazione primaria.
Fr Beppe Gaido
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