lunedì 10 agosto 2009

Emergenza cibo


Dopo l'elettricita' che vediamo razionare sempre piu' frequentemente di notte e di giorno a causa del bassissimo livello di acque nelle dighe degli impianti idroelettrici, sempre piu' assistiamo a racconti che ci fanno intravvedere un periodo di enorme instabilita' alimentare: soprattutto nel Nord si rileva un aumento costante di casi di malnutrizione nei bambini. Il reperimento di fonti di abbeveramento per le mandrie e' sempre piu' problematico per le popolazioni nomadi del Kenya settentrionale, che lamentano una perdta costante di capi di bestiame.
Siccita.JPGA Chaaria fortunatamente per il momento non manca il cibo alla popolazione, come invece succede in altre aree piu' aride. Quello che diventa sempre piu' difficile e' invece raccogliere acqua. Le famiglie che hanno scavato pozzi, ora li vedono prosciugati, e devono tornare al ruscello con le taniche sulla testa o sulla schiena.
Anche il torrente Mariara (il piu' importante qui a Chaaria) e' sempre piu' esiguo, e ci lascia intravvedere il Acqua.JPGpericolo che si prosciughi completamente.
Le strade sono sempre piu' polverose, e, quando si cammina anche solo fino al mercato, si sprofonda nella polvere fino alla caviglia. La siccita' quest'anno sta avendo un impatto grande anche sulla Missione: le pompe dell'acqua per adesso funzionano a pieno ritmo, ma non sappiamo fino a quando...
Abbiamo un generatore solo che lavora tutti i giorni per molte ore... speriamo solo che non si guasti, se no blocchiamo l'ospedale. Quando usiamo il generatore piccolo, per far riposare quello generale, molti macchinari, per esempio in sala dentistica, non riescono a funzionare. Di notte, le infermiere devono prendere le vene o far partorire una donna alla fioca luce dei pannelli solari, mentre gli assistenti degli handicappati mentali lavorano con la lampada a petrolio.
Speriamo che almeno per il prossimo raccolto le cose possano migliorare... Se non piove, sara' davvero dura.


Fr Beppe

1 commento:

Chiara Caputo ha detto...

Mi mancate...spero di poter scendre al più presto! un'abbraccio e una preghiera!! :)


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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