mercoledì 22 settembre 2010

Daniela: un caso a parte.



E’ con sentimenti di vivissima riconoscenza che abbiamo salutato Daniela, dopo quasi tre mesi di servizio impeccabile a Chaaria.
Daniela, alla sua seconda esperienza di volontariato nel nostro ospedale, e’ arrivata durante il momento di crisi piu’ acuta per il “fuggi-fuggi” degli infermieri; ha compreso la situazione e si e’ resa disponibile a coprirci in tutto e per tutto il turno di una infermiera del dipartimento pediatria-sala parto.
E’ stata fedelissima all’orario che le abbiamo chiesto (dalle ore 8 alle ore 18), ed ha spesso anche esteso le ore lavorative, senza guardare l’orologio.
Mi ha fatto da “secondo operatore” per i cesarei urgenti durante la notte e nei week ends.
Inoltre e’ stata l’anima ed il motore trainante per gli altri volontari riguardo al “mobile clinic” a Mukothima.
Di lei abbiamo tutti apprezzato il carattere solare e la gioia sprizzante che ha saputo diffondere, nonche’ la grande preparazione tecnica nel suo campo di lavoro (Daniela si e’ da poco laureata come ostetrica).
A Daniela diciamo grazie anche per aver voluto fare la sua tesi di laurea su dati raccolti qui a Chaaria. La tesi con cui e’ stata licenziata presso l’Universita’ degli studi di Pavia, aveva per titolo: “la malaria, una piaga dei Paesi a basso indice di sviluppo: impatto sulla gravidanza”.
Essa inoltre e’ stata l’artista principale del murales che ora rallegra la parete principale della pediatria.
Sentiamo davvero il bisogno di ringraziare Dany, che ha compreso appieno la crisi di staff che affliggeva (ed in parte affligge ancora) il nostro ospedale, e si e’ fatta in quattro per aiutarci ad arginarlo.
Di lei abbiamo apprezzato anche la grande discrezione e la costante astensione da ogni critica gratuita nei confronti degli altri o dell’ambiente di lavoro.
Onestamente non l’abbiamo mai vista con il broncio, ne’ e’ mai stata arrabbiata con alcuno.
Da ultimo la ringraziamo anche per la buonissima conoscenza della lingua inglese, che l’ha resa una persona indipendente e capace di relazionarsi direttamente con il personale locale, che ha immensamente apprezzato il suo servizio e la sua amicizia.
Speriamo che la vita ci consenta che incontrare ancora Daniela, per poter di nuovo vivere momenti di amicizia e di collaborazione.

Fr Beppe Gaido

Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....