domenica 31 ottobre 2010

Chaaria: non solo ospedale

Da vari mesi Fr Giancarlo sta seguendo i lavori di modifica e tinteggiatura dei letti per il settore dei Buoni Figli, in modo tale da poter adattare ad essi la zanzariera. Per tale lavoro ha scelto una modalita’ analoga a quanto Gianni aveva fatto in precedenza per l’ospedale.
E’ stata un’impresa lunga, in quanto il centro e’ al completo, ed abbiamo quindi dovuto fare una camera alla volta, offrendo ai “ragazzi” dei letti di riserva per i giorni in cui il nostro fabbro apportava i cambiamenti necessari.
Anche questo nuovo lavoro, portato a termine all’inizio della stagione delle piogge, ci aiutera’ a diminuire il peso devastante che la malaria ha sulla salute di tutti noi che viaviamo in Africa, non ultimo anche su questi poveri ragazzi disabili, che spesso non hanno neppure coscienza della presenza della zanzara che punge... oppure non hanno una motilita’ sufficiente per allontanarla.
Ringraziamo la Provvidenza, ed i benefattori che ci hanno aiutato ad arrotondare le magre entrate della Missione, con cui abbiamo sostenuto le spese di quest’opera importante.
Ai poster che gia’ vedete sul muro, speriamo di aggiungere presto le gigantografie dei ragazzi.

La comunita’ di Chaaria




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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