venerdì 5 novembre 2010

Ken Mwenda


Ci pare di poter dire che Ken Mwenda si trovi bene a Chaaria e che non abbia subito alcun tipo di trauma con il distacco dalla nonna.
E’ un carattere solare, e sorride praticamente sempre e con tutti.
Al momento risiede ancora nella pediatria dell’ospedale, perche’ al Centro Buoni Figli non abbiamo un posto per lui, ma gran parte della giornata gia’ la passa insieme agli altri ragazzi e partecipa a tutte le attivita’ ricreative offerte dal Centro.
I volontari italiani ed i membri del nostro staff si occupano di tutte le sue necessita’ fisiche.
La sua salute e’ sempre stata buona, a parte un piccolo problema dermatologico che abbiamo prontamente risolto.
Ringraziamo ancora gli amici di Binario per l’Africa, che ci sostengono con la adozione a distanza.

La comunita’ di Chaaria


2 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao a tutti...sono Sara, di Binario per l'Africa e sono davvero felice di leggere che Ken sta bene! Il suo sorriso la dice tutta!
Grazie Fr. Beppe e grazie anche alla sua nonna che si è sempre presa cura di lui con tanto amore!!!
E grazie a tutti quanti hanno voluto aiutarlo!
Un abbraccio
Sara

Erika ha detto...

Come Sara sono felice di leggere che tutto procede per il meglio.
Siamo noi di Binario a dover ringraziare voi di Chaaria di esistere.
Grazie di tutto anche da parte mia.

Erika di Binario per l'Africa


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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