giovedì 17 marzo 2011

Grazie di cuore a MONDEOX!

Ringraziamo di cuore la ditta MONDEOX, che quest’anno ha deciso di chiedere a tutti i suoi fornitori di fare un’offerta per la nostra missione in occasione dello scorso Natale. E’ un’iniziativa che sta coinvolgendo sempre piu’ ditte e che ci sembra molto bella ed utile. Praticamente la MONDEOX ha rinunciato ai tradizionali regali natalizi dei suoi fornitori e a chiesto loro di devolvere l’equivalente per la nostra missione.
La somma raccolta ci ha permesso di acquistare un tank per la raccolta dell’acqua e di coprire anche le spese di installazione.
L’acqua e’ un bene prezioso, soprattutto in una missione come Chaaria. La scorsa stagione delle piogge e’ stata scarsissima ed abbiamo potuto toccare con mano quanto questo bene sia prezioso. Ora attendiamo con impazienza le piogge che dovrebbero arrivare a giorni e che speriamo siano abbondanti.
Il nuovo tank sara’ raccordato con il “water project” (di cui abbiamo gia’ parlato sul blog) che distribuisce l’acqua del fiume. Questa nuova riserva ci permettera’ di risparmiare l’acqua che pompiamo dai nostri pozzi e quindi di economizzare un po’ di energia elettrica.
Come sempre non ci rimane che dire grazie alla Provvidenza anche per questo dono, grazie alla MONDEOX e un grazie particolare al volontario Luca che e’ stato il promotore di questa bella iniziativa.

Nelle foto il tank ed il basamento metallico su cui verra’ installato.

La comunita’ di Chaaria


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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