martedì 27 novembre 2012

Immagini ortopediche

Con gioia oggi pubblichiamo due radiografie che dimostrano l'ottimo risultato raggiunto dal Dr Luciano Cara nelle riduzioni e fissazioni interne di fratture, qui a Chaaria. 
Le lastre sono di due pazienti diversi: uno con frattura del polso (frattura di Colles) e l'altro con frattura della diafisi radiale. 
Come si evince dalle radiografie post-operatorie in doccia gessata, la riduzione e' eccellente, e le placche sono in posizione corretta. 
In reparto abbiamo ancora un ragazzo a cui e' stata fatta riduzione e fissazione interna di frattura comminuta di tibia. Appena lo potremo mobilizzare, faremo anche a lui la radiografia di controllo e la pubblicheremo sul blog, a testimonianza degli ottimi risultati raggiunti dal Dr Cara. 
Oggi purtroppo e' arrivata una frattura del collo del femore, ed ho dovuto a malincuore dire che non avremmo potuto aiutare quella persona, in quanto io non sono ancora in grado di operare le fratture da solo. 
Il malato con la frattura di Colles e' andato a casa e ci ha pagato con una capra... e la cosa ci ha sinceramente commossi. 
Purtroppo pero' al cliente con la frattura del femore che non abbiamo potuto assistere, non bastera' una capra... dovra' invece spendere decine di migliaia di scellini. 
Sono i poveri i veri beneficiari dell'opera ortopedica del Dr Cara e di tutto il materiale che ci ha donato: infatti essi non potrebbero assolutamente permettersi interventi del genere in altre strutture. 
Caro Luciano, un grazie sincero a nome dei tuoi malati. 

Fr Beppe Gaido 



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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