lunedì 4 novembre 2013

Altre partenze

Domani ritorneranno in Italia sei volontari che sono stati con noi nelle ultime tre settimane.
Salutiamo e ringraziamo quindi personalmente ognuno di loro per il servizio svolto, per il grande impegno profuso e per la stima che hanno espresso nei confronti del nostro ospedale.
In particolare ringraziamo:

1) Elisa, ostetrica di Pisa, che ha prestato il suo prezioso servizio in maternità ed in pediatria con dedizione ed entusiasmo.
2) Stefano, infermiere professionale, che ha offerto il proprio contributo nell’assistenza infermieristica del reparto generale ed in sala operatoria dove ha collaborato spesso con il team chirurgico.
3) Marcello, internista e specialista in malattie infettive, il quale ha lavorato attivamente con i nostri clinical officer e con Margaret, nel follow up dei pazienti ricoverati e nelle visite ai pazienti ambulatoriali. Personalmente lo ringrazio molto anche per l’aiuto nel settore delle ecografie e dell’elettrocardiogramma.
4) Andrea, ginecologo, sempre molto collaborativo e gentile con tutti noi nella gestione delle pazienti sia ambulatoriali che ricoverate. Ho avuto il piacere di operare spesso con Andrea ed ho apprezzato molto il suo carattere aperto e la sua umiltà.
5) Carlo, chirurgo generale, molto attivo ed estremamente preparato nel suo lavoro chirurgico, tanto in sala operatoria quanto in ambulatorio.
6) Santo, anestesista, il quale ci ha permesso di dare le ferie a Pasqualina ed ha coperto l’attività anestesiologica anche durante la notte ed al sabato.



Salutiamo quindi un gruppo molto nutrito ed eterogeneo, un gruppo che ci ha aiutati in svariati settori dell’attività ospedaliera, ed a cui siamo molto grati.
Tutti loro hanno saputo realizzare un rapporto molto positivo con il nostro personale, tanto in reparto, quanto in sala operatoria. Anche questo aspetto di amicizia e di stima ha contribuito grandemente al successo della loro esperienza di volontariato.
Hanno anche potuto visitare ed apprezzare il lavoro della missione di Tuuru, che essi hanno visitato ieri. Le missioni di Gatunga e Mukothima gliele mostreremo alla prossima esperienza.
Grazie di tutto, e, come al solito, promettiamo loro la nostra fraterna e riconoscente preghiera per quanto hanno fatto per la missione di Chaaria e per i malati in particolare.

Fr Beppe Gaido


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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