lunedì 25 novembre 2013

Tour de force

Oltre al normale lavoro che caratterizza tutti i lunedì, oggi è stata una giornata del tutto particolare soprattutto per infermieri, clinical officers e Fr Giancarlo.
Infatti oggi abbiamo accolto i ragazzi da circoncidere della parrocchia di Chaaria: normalmente il parroco ogni anno raccoglie un buon numero di adesioni per un programma di “iniziazione alla vita adulta” che si tiene nei locali della “primary school” parrocchiale. I giovani vengono circoncisi tutti il primo giorno del programma qui nel nostro ospedale e poi alla sera vengono trasferiti nei dormitori della scuola (ora chiusa per le vacanze). 
Noi mandiamo ogni giorno un infermiere per la medicazione, mentre il parroco ed il team dei suoi catechisti si occupano della formazione dei giovani iscritti all’iniziativa: il programma dura un mese intero, in cui i ragazzi vivono insieme in semiclausura, e durante il quale ricevono conferenze su vari aspetti della vita adulta (matrimonio, vita sessuale in coppia), della moralità (fedeltà coniugale, evitare alcoolismo, astensione dalla droga) e della prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse (prima fra tutte l’AIDS).



Oggi la parrocchia ci ha inviato 50 ragazzi da circoncidere, a cui se ne sono aggiunti altri 9 che non fanno parte del programma e sono stati ricoverati nel nostro ospedale per lo stesso motivo.
Oggi quindi abbiamo avuto 59 circoncisioni eseguite da 4 team costituiti da infermieri e clinical officers.
Fr Giancarlo ha curato la logistica, mentre il personale della sterilizzazione è stato impegnato al massimo in questo esercizio, che è iniziato alle 7.30 del mattino e si è concluso alle 15.30.
Naturalmente la vita dell’ospedale è continuata normalmente: abbiamo quindi visitato, ricoverato nuovi pazienti, dimesso,  fatto parti e cesarei, eccetera. Ed in più oggi abbiamo solo il conforto dei generatori perchè l’elettricità manca da stanotte.
Anche oggi la sala operatoria non ci ha risparmiato momenti difficili con una gravissima peritonite da appendicite purulenta, ed una gravidanza extrauterina rotta. Pure questi interventi sono andati bene, anche se alle 21 eravamo ancora in sala.
Che giornata dura! Pure oggi però ce l’abbiamo fatta! Siamo contenti della grande mole di lavoro che siamo riusciti a portare avanti, e del servizio che facciamo alla nostra gente. Siamo anche molto felici di essere coinvolti nei programmi culturali e pastorali del nostro parroco... speriamo solo di non dover passare suna seconda notte con i generatori che rombano nelle nostre orecchie. 

Fr Beppe Gaido


1 commento:

Anonimo ha detto...

Fr. Beppe leggo i tuoi post sempre con un certo batticuore: voi fate uscire del succo anche da un limone già spremuto! piccoli miracoli giornalieri in cui si nasconde lo Spirito Santo e la sua forza oltre che alla vostra abilità. Un abbraccio(qui fa freddo, anzi gelo, nevica! a novembre!) Speriamo! Che il Signore ci protegga.
un abbraccio spirituale a tutti
Patrizia - maidoc@libero.it


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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