lunedì 20 ottobre 2014

Marburg Virus

L’Uganda ha confermato la presenza di una epidemia di Marburg fever nei pressi di Kampala. Per il Kenya questo è certamente motivo di grosso allarme, in quanto l’Uganda non ha sbocchi al mare ed usa il porto di Mombasa per la maggior parte delle importazioni. Questo significa che ogni giorno ci sono centinaia di autotreni che transitano attraverso il confine delle due nazioni, ponendo il rischio di contagio ad un livello moltop più elevato rispetto a quello dell’ebola. L’ebola è infatti in Paesi molto lontani dal Kenya e con i quali i rapporti commerciali sono minimi.

Il ministero della sanità del Kenya ha già attivato una hotline ed io stesso sono stato contattato come medico competente: l’indicazione è quella di notificare ed isolare tutti i casi di febbre con anamnesi positiva per viaggio in Uganda nelle ultime tre settimane. 
Finora comunque non ci sono casi confermati di Marburg in Kenya. I casi riportati sono risultati sempre negativi all’esame virologico.



Il virus Marburga causa una febbre emorragica del tutti sovrapponibile all’ebola. La mortalità è altissima, fino all’80%. Si tratta di un filovirus (famiglia delle filoviridae), conosciuto sin dal 1967 quando venne isolato a Marburg in Germania in seguito ad una epidemia tra il personale di laboratorio di una struttura che lavorava su scimmie ugandesi.
Oltrea a casi sporadici si segnala un andamento epidemico nelle repubblica Democratica del Congo tra il 1998 ed il 2000 con 154 casi di infezione e 128 decessi (mortalità attestata sull’83%). Altra epidemia in Angola nel 2004. Casi sono stati segnalati in Kenya nel 1980 e 1987.
Come anche per l’ebola, si presuppone un reservoir animale ed anche per il Marburg ci si sta orientando sul pipistrello della frutta. La trasmissione interumanè analoga a quella dell’ebola: contatto con fluidi corporei di soggetto ammalato (sangue, saliva, feci, urine). La contagiosità è massima durante le manifestazioni cliniche della malattia e soprattutto nella fase emorragica. Come per l’ebola anche il Marburg può essere inoculato con strumenti contaminati. La sintomatologia è quella della febbre emorragica con cefalea, malessere generale, dolore muscolare, febbre, congiuntivite, diarrea acquosa, dolore addominale, nausea e vomito, rush cutanei. Le manifestazioni emorragiche iniziano in genere dopo il quinto giorno di malattia conclamata.
Anche per la malattia di Marburg la terapia è sintomatica. Non esistono farmaci che agiscano sul virus.

Clinical Features of Marburg Hemorrhagic Fever
Characteristic Features of Marburg Fever
Incubation period 2-21 days (average 5-9 days)
Prodrome —Abrupt onset of fever, severe prostration, headache, myalgias is typical, but the patient may present with an influenza-like illness.
—Other features may include abdominal pain, nausea/vomiting, diarrhea, chest pain, cough, pharyngitis, lymphadenopathy, photophobia, and conjunctival injection.
—The following may also occur: enanthem on soft palate, hyperesthesias, and "clouded consciousness."

Clinical signs/symptoms
—Maculopapular rash occurs on the 5th to 7th day (trunk, face, neck, proximal regions of extremities) and is non-pruritic.
—Jaundice and pancreatitis usually occur.
—As disease progresses, bleeding manifestations may develop (eg, mucous membrane hemorrhages, hematemesis, bloody diarrhea, melena, bleeding from gums, petechiae, ecchymoses, hematuria).
—In one report of 23 patients, bleeding manifestations occurred in 7 (30%).
—CNS findings include restlessness, confusion, apathy, somnolence, meningismus.
—Shock (with DIC and end-organ failure) may ensue during 2nd week of illness.
—Recovery may take up to several weeks.


Laboratory features
—Leukopenia occurs early in clinical course (1,000-2,000/mm3); leukocytosis may occur later.
—Atypical lymphocytes may be present.
—Marked thrombocytopenia can occur early in clinical course and may be as low as 10,000/mm3.
—Elevated amylase and hepatic enzymes (eg, increased ALT, CIDRAP >> Clinical Characteristics and Differential Diagnosis

http://www.cidrap.umn.edu/cidrap/content/bt/vhf/biofacts/vhf_clindx.html[2/21/2013 12:09:00 AM] AST) are seen as disease progresses.

—Laboratory features of DIC may occur as disease progresses, including prolonged bleeding time, prothrombin time, and activated partial thromboplastin time; elevated fibrin degradation products; and decreased fibrinogen.

Complications (generally occur at least 2 wk after illness onset)
—Orchitis
—Alopecia
—Uveitis
—Recurrent hepatitis
Case-fatality rate
Varies by outbreak (23%-93%)

Abbreviations: ALT, alanine aminotransferase; AST, aspartate aminotransferase; CNS, central nervous system; DIC, disseminated intravascular coagulation.


References: Gear 1975; Mehedi 2011; Peters 2010: Marburg and Ebola virus hemorrhagic fevers; WHO: Marburg haemorrhagic fever situation updates.

Fr Beppe Gaido


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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