domenica 23 novembre 2014

Cottolengo Mission Hospital Chaaria, Meru, Kenya

Geografia


Chaaria è un piccolo villaggio situato nel distretto di Gatimbi, che fa parte della Meru County. Si trova a circa 400 km a Nord di Nairobi, e confina con il distretto del Tharaka. In senso stretto Chaaria è un mercato, cioè un luogo di scambi e commercio, mentre la maggior parte della popolazione vive in casette costruite all’interno del proprio appezzamento di terreno. Il territorio in cui Chaaria market si trova si chiama Gaitu ed ha circa 5000 abitanti. 
L’attività principale è l’agricoltura in cui è coinvolto circa il 90% della popolazione. Le colture principali sono: granoturco, leguminose ed arachidi. Negli ultimi anni è stata progressivamente abbandonata la coltivazione del cotone, ora totalmente soppiantata da quella del tabacco, che viene comprato da una multinazionale.
A Chaaria, sin dai tempi della colonizzazione inglese, esiste una fabbrica per la concia del cotone, ma la sua attività ora è praticamente abbandonata. 
Il boom economico sperimentato negli ultimi anni è totalmente dovuto all’ospedale: molti sono venuti a lavorare da noi. Si sono costruite case in muratura da affittare ai nuovi dipendenti del Centro. Sono aumentati i servizi di trasporto da Meru. E’ nato un fiorente mercato proprio davanti al cancello dell’ospedale.



Pochi hanno l’elettricità a Chaaria e nessuno ha acqua corrente. La strada è sterrata da Meru fino a noi. Circa 25 km, che nella stagione delle piogge diventano quasi impossibili da percorrere a causa del fango. 
La popolazione locale è per lo più composta da membri della tribù Meru. La religione principale è il Cristianesimo: a Chaaria ci sono almeno 7 denominazioni cristiane diverse, insieme a varie sette. Al momento i Musulmani sono una esigua minoranza. La zona è rurale e relativamente tranquilla anche se non mancano episodi di violenza per lo più dovuti a furto, alcoolismo (bevande locali) o dispute legate al possesso della terra.
Il Cottolengo Centre si trova ad 1 km da Chaaria market, vicino alla Chiesa Parrocchiale costruita con il contributo economico della Piccola Casa di Torino e dedicata appunto a San Giuseppe Benedetto Cottolengo. La missione, e in modo particolare l’ospedale, sono raggiungibili solo con strada sterrata e, trovandosi appunto in una zona dedita quasi esclusivamente all’attività agricola, viene classificato come “bush hospital”. Serve un’area molto estesa che comprende 4 distretti (Meru Central, Tharaka, Meru North e Isiolo). Non mancano pazienti provenienti da più lontano (Marsabit, Moyale, Wajir, Garissa, Mandera, Turkana... ma anche Nairobi)
La gente, in media, viaggia circa 6-8 ore per raggiungere il nostro centro.


Il servizio agli handicappati mentali presso il cottolengo mission hospital

Il centro è attrezzato per 50 posti letto, ma, a causa dell’elevato numero di richieste per casi veramente bisognosi, al momento gli ospiti sono 53.
Essi sono seguiti da un buon gruppo di personale dipendente (circa 20 persone), il quale ogni giorno ne cura il bagno, due volte la settimana rade la barba, quotidianamente compie l’igiene della bocca. Oltre al quotidiano servizio domestico e alberghiero, esistono un’attività di apprendimento scolastico ed un laboratorio occupazionale.
Non mancano momenti di svago attraverso il gioco o le uscite dal Centro.
Il Centro è meta per visite guidate da parte di gruppi scolastici, parrocchiali ecc. 
Quasi tutti gli ospiti hanno bisogno di interventi fisioterapici; per loro esiste un servizio fisioterapico gestito da personale specializzato.
Desideriamo mantenere questo numero di Ospiti e magari anche aumentarlo, sapendo che esiste un forte bisogno di questo servizio; crediamo che la nostra casa possa essere una grande testimonianza in una cultura dove esiste poca comprensione per le persone con handicap mentale.



Il servizio sanitario del Cottolengo Mission Hospital

Il 15 dicembre del 2000 il Governo riconosceva l’ex dispensario di Chaaria come ospedale, con la denominazione: COTTOLENGO MISSION HOSPITAL. Il Cottolengo Mission Hospital, dal punto di vista del Ministero della Sanità, include sia il servizio più propriamente ospedaliero sia il Centro dei Buoni Figli.
Dal 2001 abbiamo visto aumentare il numero dei pazienti ricoverati, mentre le patologie da affrontare sono diventate sempre più complesse. Negli anni la qualità del servizio è grandemente aumentata con nuove prestazioni sempre più specialistiche e complicate. In questo modo cerchiamo di rispondere alle esigenze di tutti i poveri che bussano alla nostra porta. Attualmente abbiamo 140 posti letto, ed offriamo servizi di Medicina Interna, Pediatria, Maternità, Riabilitazione-Fisioterapia, Chirurgia Generale ed oprtpedica..
Abbiamo inoltre un programma di prevenzione, diagnosi e terapia dell’AIDS e delle malattie sessualmente trasmesse in collaborazione con il DREAM PROJECT della comunità di Sant’Egidio. Abbiamo un servizio giornaliero di vaccinazioni per i bambini e di prevenzione per le donne in gravidanza.
Offriamo anche servizi di laboratorio analisi, di ecografia, elettrocardiografia ed endoscopia digestiva. 
E’ da considerare che il servizio clinico dell’ospedale copre 24 ore su 24 le necessità sanitarie della nostra popolazione. Siamo quindi a tutti gli effetti un pronto soccorso.
Dal 1990 è presente un organizzato servizio dentistico, che opera tutto l’anno con prestazioni sia di tipo estrattivo, che di prevenzione e cura (devitalizzazioni ed otturazioni). Abbiamo un programma di formazione infermieristica permanente sia per i nostri infermieri (una volta la settimana) con lezioni su argomenti importanti per la nostra pratica clinica.
Collaboriamo a programmi di prevenzione (AIDS, TBC, polio) sia a livello parrocchiale e diocesano, sia a livello di strutture pubbliche (public health technicians)
Godiamo di un ottimo gruppo di volontari italiani che prestano la loro opera a titolo completamente gratuito. Essi sono per lo più infermieri, medici, dentisti e fisioterapisti. Abbiamo anche avuto qualche laboratorista. 
Dal 2012 abbiamo una moderna sala operatoria e stiamo per completare la costruzione della nuova maternità.

Br Beppe Gaido




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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