martedì 15 gennaio 2019

Settimana difficile per la notte

Molte sono state le chiamate notturne durante gli ultimi otto giorni.
Ho avuto poi due notti di fila con emergenze e sono particolarmente provato, soprattutto dalla scorsa notte in cui ho avuto un forcipe in sala parto alle 22,30, un cesareo all'1 del mattino ed un secondo cesareo alle 6. 
Una nottata cosi' tanto a singhiozzi che non ho proprio potuto riposare.
Poi ovviamente la lista operatoria "normale" e' iniziata alle 8 di stamane ed e' terminata alle 19.30.
La cosa piu' dura delle chiamate notturne e' da una parte che di guardia ci sono sempre e solo io, e dall'altra il fatto che l'indomani non riesco a riposare.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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