martedì 31 agosto 2010

Il ringraziamento di Harriet Kanuya

Dopo anni di ottimo servizio in sala operatoria come coordinatrice e strumentista, ieri sera Kanyua ci ha lasciati per iniziare il corso (gia’ concluso da Makena) per tecnici di sala.
Anche ieri abbiamo finito in bellezza con vari cesarei e 3 ore di straordinari per Kanyua.
Essa esprime il piu’ sentito ringraziamento alla Associazione Volontari Mission Cottolengo, che ha accettato di ‘sponsorizzarla’ in questa sua nuova avventura didattica.
Kanyua e’ gia’ di per se’ bravissima come strumentista, ma ha imparato tutto sul campo... cosa che le da’ un po’ di ansia e di insicurezza.
Dopo la scuola avra’ anche la tranquillita’ psicologica di fare un lavoro per cui e’ ufficialmente abilitata.
E’ sempre una bella cosa investire sulla formazione ed offrire al prossimo un futuro migliore, e di cuore ringrazio l’Associazione per aver creduto in Kanyua, che potra’ fare ancora meglio quando nuovamente lavorera’ con noi.
Il suo corso durera’ un anno e mezzo, a Thika, vicino a Nairobi. Frequentera’ la stessa scuola dove gia’ Makena aveva studiato prima.
Ancora grazie, da parte sua e da parte della nostra comunita’ per aver accolto il suo appello per la borsa di studio.

Fr Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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