...Ecco la foto ed i loro nomi, ringraziandoli già sin da ora per il loro prezioso contributo.
Nadia
Nella foto da sinistra: D.ssa Mariella Montalto (dentista); Dott. Rapisarda Cristian (chirurgo); Giuseppina Pistorio (Infermiera); Dott. Vincenzo Scala (chirurgo); Dr.ssa Salvina Gagliardo (specializzanda in chirurgia) e manca nella foto la D.ssa Gina Lupo (anestesista).

“UN PESO CONDIVISO LO SI PORTA FACILMENTE”
Pochi giorni prima della partenza per Chaaria desidero, in primis, ringraziare sia il gruppo di medici ed infermieri che partiranno con me per questa missione a fine ottobre sia gli amici del Cottolengo Dott. Marchisio, fr. Meneghini e fr. Beppe per quello che hanno realizzato e per quello che realizzeranno in futuro (vedi la nuova sala operatoria).
Desidero rivolgere, permettete questo personale excursus, il mio immenso grazie al nostro Padre che mi consente oggi di partire (pur se cosciente dei rischi) dopo avermi fatto superare, appena sette mesi fa, un pesante intervento cardochirurgico con otto ore di circolazione extracorporea. Per cui se al momento Gesù non mi ha voluto significa pure che desidera che io aiuti ancora qualche fratello bisognevole di attenzione medica ed umana.
Nel corso di questi ultimi anni, un po’ per necessità, un po’ per fiducia acquisita, la popolazione locale e pure quella distante affluisce viepiù numerosa al Cottolengo Mission Hospital di Chaaria e le prestazioni giornaliere sono sempre in numero crescente. La figura instancabile e generosa di Fr. Beppe col suo team locale affronta, con scienza e coscienza, ogni patologia chirurgica o internistica in senso lato ma necessita della collaborazione e dell’aiuto di noi tutti volontari da ogni dove col nostro personale bagaglio di esperienza professionale da offrire alla popolazione locale.
Ciascuno di noi volontari sa ed immagina la realtà che ci accoglierà.
Ovvero: Niente televisione, niente giornali, niente radio, niente caos, no smog, no sigarette, nessuna fretta, niente politica, niente calcio, né Berlusconi, né Bersani.
A chi spesso ci chiede perché andiamo io ripeto alcune frasi di Kerouac nelle quali vedo un po’ del nostro animo: “Le uniche persone che esistono sono i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano come favolosi fuochi d’artificio ed esplodono sopra le stelle con luce azzurra, e tutti col naso in sù fanno: OOOOOOHHHHHH.”.
Noi siamo tutti uniti, credenti e non , dei viaggiatori insaziabili con una forte voglia di andare sempre oltre, di scoprire e di aiutare, e se permettete “ci piace essere pazzi così" per sapere di esistere anche per gli altri.
Là dove il sole ti brucia la pelle e l’aria pura ti esplode nei polmoni, là dove le stelle paiono sì numerose e sì vicine sopra la tua testa pronte ad essere raccolte e messe in un paniere, là dove i colori sono accecanti, là dove gli animali sono milioni, là dove terra e cielo sono senza confini, il volontario vive una esperienza umana e professionale incredibile e indimenticabile ed emozionante che lo segnerà per sempre. Tant’è che molti di noi tornano col “mal d’Africa" e lì tornano da “recidivi".
Nella pratica medica e nella esperienza umana ti confronti con situazioni inimmaginabili ed impensabili (neoplasie in fase terminale, lesioni da machete, ulcere insanabili, scorbuto, pellagra, malnutrizione, malaria devastante, etc.) e spesso ti senti impotente ma desideroso di fare qualsiasi cosa giusta per ridare un po’ di speranza a questi martoriati pazienti siano bambini, donne in gravidanza o adulti.
Ecco ci sarebbe ancora tanto da raccontare e da considerare ma è ora di partire. A presto tra un mese.
Dott. Vincenzo Scala
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