Dopo un attimo la routine ricomincia con la normale attività operatoria e ambulatoriale.
Quando il sole splende come oggi, favorisce l'arrivo numeroso di pazienti con le più varie patologie.
I reparti sono pieni all'inverosimile ed è encomiabile come il team di Fr. Beppe riesca a districarsi tra i letti e tra le continue, ma silenziose, richieste di aiuto.
Pazienti operati che non possiedono una elevata soglia del dolore, diremmo noi "alieni europei”, ma in verità essi avvertono il dolore con la nostra medesima intensità, ma la vita li ha formati a ritenere dentro con dignità il grido. Anche i bimbi della pediatria sono silenziosi, non giocano, non gridano, non si lamentano e restano sempre vicini alle mamme.
I “buoni figli”, chi a piedi chi sulla sedia a rotelle, circolano felici tra noi, a volte si siedono con noi a parlare e a bere o ci richiedono una carezza, ma mai che disturbino più di tanto. Sono felici nella loro ingenua semplicità forse neanche si rendono conto dei loro handicap.
Oggi per la prima volta nella mia vita, scusate il ricordo personale, non sono andato a far visita a miei cari defunti ed ho col cuore e con la mente viaggiato lì fino al cimitero di Pachino dove riposano da generazioni i miei avi. E di questo all'inizio ero dispiaciuto ma dopo ho ritenuto che essi da lassù sono contenti per come sto impiegando la mia giornata e mi assistono in questa opera.
Dott. Vincenzo Scala
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