Nel mese di agosto mi sono recato a Chaaria per
una breve permanenza di venti
giorni nella missione.
La Piccola Casa africana è un punto di riferimento per molte persone che hanno
problemi che per noi sarebbero insormontabili, visto che
il benessere che ci ha resi deboli
di carattere e di determinazione.
I missionari del Cottolengo si battono quotidianamente per
risolvere i grandi e piccoli problemi
della gente senza dispersione di energie, con massima concretezza e
direi con tanta fatica.
La “nostra” Mission Chaaria non è una cattedrale nel deserto, ma una
struttura sobria per le reali necessità delle persone che si presentano per un
aiuto, è gestita con parsimonia, trasparenza e competenza dagli otto fratelli e
dalle tre suore del Cottolengo.
In questa struttura noi volontari affianchiamo i
religiosi e le religiose del Cottolengo, e con loro facciamo riferimento alla carità cristiana e alla
solidarietà umana, che si concretano nel servizio a chi è povero, malato o solo. In sostanza la risposta che dovremmo dare ogni giorno al prossimo che
incontriamo nel vissuto quotidiano.
Non è compito mio dare lezioni sulla Carità e
Solidarietà umana, anche perché sono nella condizione di chi deve imparare, ma
ritengo di poter asserire che per capire questi principi e tradurli in gesti
concreti basta osservare le persone che affollano la missione, le quali ci dimostrano
concretamente come si
mantiene la propria dignità
senza prevaricare sugli altri pur avendo problemi, c’ insegnano l’ umiltà e
quindi il rispetto verso il prossimo pur avendo una notevole capacità di
programmazione e progettazione e spirito di adattamento, cosa che di frequente
(purtroppo !) non accade più nelle nostre abitazioni o luoghi di lavoro.
Altra lezione decisiva sulla Carità ci viene
impartita dai padroni di casa: I Buoni Figli.
Queste sono persone che ogni giorno ed in ogni
momento ti sono amici disinteressati .
I Buoni Figli impartono la lezione senza toni aulici, ma in modo chiaro e
concreto.
Sarebbe auspicabile che tutti noi li frequentassimo
di più e soprattutto fossimo sempre all’altezza di imparare quanto insegnano,
perchè non sempre siamo in grado di capire, nonostante i nostri titoli
accademici.
Non abbiamo nulla da insegnare in tema di crescita
umana, e quindi non sentiamoci mai indispensabili, ma forse delle risorse umane
certamente utili, che collaborano per un bene comune.
Questo pensiero mi stimola a
cercare di essere una risorsa nella Piccola Casa ed a ridurre, per quanto possibile, il rischio di
diventare piuttosto uno dei problemi.
Sono grato
a tutti coloro che ho incontrato a Chaaria per aver imparato una lezione di vita,
augurandomi di avere la coerenza di metterla in pratica per il vero scopo del
nostro volontariato:
l’
amicizia tra noi e con le persone che soffrono.
Lino Marchisio
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