Molti
volontari continuano a chiedermi la mia opinione riguardo alla profilassi
antimalarica.
Ho quindi
deciso di riproporre quanto tempo fa avevo scritto, ripetendo che si tratta
semplicemente del mio punto di vista, e che eminenti autorita’ scientifiche
potrebbero dissentire dalle mie vedute...
Inizio
questa breve esposizione ricordando che ci troviamo in un’ area endemica per la
suddetta infezione e che la trasmissione è continua a Chaaria durante i 12 mesi
dell’anno, anche se ci sono chiare recrudescenze dopo le due stagioni delle
piogge.
Il periodo
certamente più colpito da infezione malarica va da dicembre a giugno, cioè
durante e dopo i mesi umidi ed in corrispondenza della sezione più calda
dell’anno.
Questa
considerazione mi porta a sconsigliare assolutamente la scelta di non prendere
profilassi, perché una malaria in un soggetto non immune può essere mortale.
Parliamo infatti di plasmodium falciparum e di possibile malaria cerebrale.
Sarà certo
importante ricordarsi di mettere la zanzariera di notte, visto che la anofele
si nutre nelle ore dal crepuscolo all’alba.
Per quanto
riguarda i farmaci a disposizione, questa è la mia opinione del tutto
personale:
1) Il Lariam (Mefloquina) è un ottimo
farmaco; è mutuabile ed ha una copertura che supera il 95%. Dal mio punto di
vista è la scelta ottimale, in quanto molto efficace, e discretamente privo di
effetti collaterali alla dose profilattica (1 compressa alla settimana).
Permettete che dica di non lasciarvi andare ad atteggiamenti allarmati alla
lettura del foglietto illustrativo interno: molti degli effetti collaterali
descritti sono così rari da potersi contare su una mano. Gli unici problemi che
ho riscontrato in questi anni nei volontari che lo hanno assunto sono stati:
vaghi disturbi addominali soprattutto il giorno della assunzione; sogni vivaci
e laboriosi (non ho mai sentito di veri e propri incubi); in rari casi insonnia
ed un po’ di vertigini durante il giorno. Ma sostanzialmente è una medicina che
ha salvato moltissima gente dalla malaria, dando pochissimi problemi. Ricordo
che in Inghiliterra si consiglia di iniziare la profilassi 2 settimane prima
del viaggio, in quanto, nel rarissimo caso di effetti collaterali importanti,
questi si sono sempre verificati alla assunzione della seconda compressa: è
quindi meglio prendere la seconda dose quando si è ancora a casa e si può
accedere facilmente al proprio medico di famiglia. In Italia credo che il
consiglio sia rimasto quello di prendere la profilassi 1 settimana prima del
viaggio. Ricordo che al rientro in Italia dopo il volontariato, la profilassi
va continuata per altre quattro settimane, al fine di proteggere anche dalla
cosiddetta malaria degli aeroporti, cioè quella che sfortunatamente uno
potrebbe beccarsi da una zanzara rimasta intrappolata nel velivolo che torna in
Europa (il falciparum ha una incubazione di un mese circa). Il lariam può
essere preso continuativamente senza problemi per almeno 6 mesi, secondo le
linee guida britanniche, mentre lo si consiglia solo per 3 mesi in Italia. Per
soggiorni più lunghi invitiamo tutti a sospendere ogni tipo di profilassi e a
curare l’attacco malarico in acuto: infatti, dopo questo periodo di tempo, la
protezione del farmaco cala a motivo di una certa resistenza del parassita alla
bassa dose, mentre permangono solo gli effetti collaterali. Inoltre si può
pensare che, dopo un semestre, il volontario abbia acquisito una semi-immunità
a causa di ripetuti contatti con il pungiglione della anofele, e che quindi un
eventuale attacco sia di tipo moderato.
2) Il Malarone (associazione di
atovaquone e proguanil) è pure esso un ottimo farmaco, ed ha una protezione
sovrapponibile a quella del Lariam. La profilassi va iniziata 2 giorni prima
del viaggio e va continuata per una settimana dopo il ritorno. Il problema del
Malarone è che il suo uso è autorizzato in Inghilterra (e credo anche in
Italia) solo per 28 giorni. Un’altra difficoltà è legata al fatto che va
assunto quotidianamente; che ha un prezzo ancora elevato e non è mutuabile. E’
un farmaco tollerabilissimo ed i volontari che lo hanno assunto non mi hanno
mai accennato ad alcun effetto collaterale.
3) Alcuni hanno scelto di usare la
doxiciclina: è riconosciuta dalle linee guida internazionali, e sembra non
abbia perso la sua validità (non ci sono chiari segni di resistenza). Anche la
doxiciclina va iniziata una settimana prima del viaggio e va continuata per 4
settimane dopo il ritorno. La durata massima consigliata per un trattamento
profilattico è di 6 mesi. La dose è di 100 mg (1 compressa) una volta al
giorno. Pure questo farmaco ha una serie di effetti collaterali: i più
frequenti sono a carico del tubo digerente (vomito, diarrea, sensazione di
distensione addominale, anoressia). Normalmente i disturbi gastroenterologici
sono più accentuati quando la medicina viene assunta con il latte, per cui
consigliamo ai volontari che ne fanno uso, di non berlo. Altro problema a volte
rilevato è la fotosensibilità: il paziente può cioè sviluppare dei rush cutanei
quando si espone al sole. Per questo invitiamo chi ne fa uso a proteggersi con
maniche lunghe e berrettini con visiera.
4) Non è più consigliata la
associazione di clorochina e proguanil, perché le percentuali di resistenza
sono troppo elevate.
5) Nel raro caso in cui un
volontario voglia venire a Chaaria con un bambino piccolo, ricordiamo che la
profilassi è necessaria e doppiamente importante in età pediatrica, perché i
bimbi hanno una particolare predisposizione a forme gravi di malaria,
potenzialmente mortali. La profilassi va fatta anche se il bambino si allatta
al seno e la madre assume i farmaci preventivi, in quanto, anche se gli
antimalarici sono escreti nel latte materno, le quantità sono troppo variabili
per garantire una protezione affidabile. Il farmaco di scelta in età pediatrica
è il Lariam. Gli schemi posologici possono esservi forniti agli Uffici d’Igiene
competenti. Prodotto alternativo per i piccoli è una associazione di
pirimetamina e dapsone, su cui però non ho alcuna esperienza.
Ricordo
che il Lariam può essere teratogeno e che quindi è consigliabile evitare una
gravidanza per i tre mesi successivi alla sospensione del farmaco.
Spero di
aver fatto un servizio utile a chi deve scegliere quale farmaco assumere. Non
mi pronuncio sulla medicina omeopatica e sui prodotti di erboristeria, ma
semplicemente perché non ho dati in mio possesso per farlo. Non ne so nulla e
quindi lascio alla scelta del singolo la decisione.
Fr
Beppe
PS: non è
necessario che assumiate il vaccino anticolerico, perché la sua protezione è
bassa. Neppure vi consiglio la profilassi per la meningite meningococcica, in
quanto i casi sono sporadici, e, se dovesse capitare, i farmaci preventivi ve
li posso dare io qui a Chaaria.
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