domenica 16 ottobre 2011

Salvo, Viviana e Massimo

E’ con sentimenti di profonda commozione che oggi ho salutato ed abbracciato il Professor Salvatore Costa (per noi di Chaaria lui e’ Salvo). 
Non posso esprimere a parole la riconoscenza che provo per lui. Ho visto in lui un modello di vita, un vero chirurgo con i fiocchi, ma soprattutto un uomo completo: Salvo e’ una persona umilissima, affabilissima ed estremamente semplice. Queste sue eccezionali caratteristiche umane, unite alla sua estrema competenza chirurgica, ne fanno un medico-chirurgo veramente ragguardevole. 
Da lui ho imparato tantissimo; con lui mi sono trovato bene, come collaboratore, come discente e soprattutto come persona che insieme a lui si e’ spesa completamente per il bene dei bisognosi. 
Salvo e’ stato disponibile sempre... di giorno e di notte (a volte anche gran parte della notte!), ed ha sempre donato a piene mani, e con tanto rispetto per tutti. Da lui ho imparato qualcosa anche della chirurgia esangue, cioe’ di quelle tecniche di particolare attenzione ai vasi sanguigni, che portano ad operazioni in cui non c’e’ mai bisogno di trasfusione. 
Ma di Salvo mi porto dentro soprattutto l’esempio di umilta’. Fortunati gli specializzandi in chirurgia dell’Universita’ di Catania, ad avere un mentore del genere: credo che conoscere Salvo in veste di Professore Universitario, possa riconciliare chiunque con il mondo dell’Universita’. 
E che dire di Viviana, specializzanda fortunata nell’essere insieme ad un “tutor” del genere. Anche con Viviana mi sono trovato benissimo (direi che siamo diventati amici!), e di lei ho apprezzato disponibilita’senza orari, semplicita’ e voglia di imparare. 
Credo che insieme abbiamo lavorato veramente bene. Viviana ha potuto seguire piu’ di 130 interventi chirurgici (alcuni dei quali grandissimi, come l’ultimo fatto di notte per una grave peritonite con necrosi del cieco). 
Per lei e’ un record assoluto, visto che la specialita’ gliene chiedeva circa 30, nel mese assegnatole per Chaaria. Pure Viviana e’ stata sempre disponibile di notte e di giorno, ed ha passato con me e con lo staff di sala anche 18 ore, nelle giornate piu’ tremende. 
Grazie davvero di tutto! 
Non riesco ad esprimenre compiutamente quanto sento... ma chiedo al mio Angelo Custode di farvelo capire lo stesso! 
Nella foto vedete anche Massimo (tra Antonio e Kimani): Massimo e’ un infermiere, per la seconda volta a Chaaria. 
E’ qui solo da pochi giorni, e si fermera’ per altre due settimane. Lavora a tempo super-pieno nel reparto di medicina generale, dove si prende ottima cura delle piaghe e delle ferite dei nostri pazienti. 
Siamo molto contenti che Massimo abbia scelto di tornare ancora, dopo la prima esperienza dell’anno scorso. 
Attendiamo l’arrivo dei nuovi volontari domani... e la maratona di servizio continua con moto perpetuo. 

Fr Beppe Gaido 

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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