venerdì 22 febbraio 2013

Luci che illuminano le tenebre - Prof. Pasquale Totaro



Comitato Storico-Umanitario
"UN GIARDINO PER TUTTI I MARTIRI E I GIUSTI A ..."
Via San Pio V, 18 bis - 10125 Torino - tel. 011-65.88.55 - email: p.totaro@yahoo.it
 
Venerdì 9 novembre 2012 ha avuto luogo presso l'Archivio di Stato di Torinola presentazione del libro-progetto "LUCI CHE ILLUMINANO LE TENEBRE".
In occasione dell'evento il Presidente della Repubblica Giorgio NAPOLITANO ha concesso a tale iniziativa una Sua medaglia di rappresentanza.
L'opera gode inoltre del patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte, dell'Associazione per il Tibet e i Diritti Umani, dell'Associazione "Difendiamo il Futuro", della Cooperativa "Isola di Ariel", della CISL Confederale e delle seguenti associazioni di Enti Locali a livello nazionale: Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ANCI (Associazione Nazionale Comuni d'Italia), AICCRE (Associazione Italiana Consiglio Comuni e Regioni d'Europa), Lega delle Autonomie Locali, ANPCI (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani), Coordinamento Nazionale Piccoli Comuni Italiani, CICU (Comitato Italiano Città Unite) e dell' UNCEM (Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani).
A tale riguardo confidiamo ed esprimiamo l'auspicio che tale iniziativa possa costituire un passo importante verso la realizzazione vera e propria di Giardini (o Parchi) dedicati ai Martiri, ai Giusti e a tutte le Figure Esemplari della Storia nei Comuni d'Italia.
 
 
 
Il libro è dedicato alle vicende dei Martiri, dei Giusti e delle Figure Esemplari nell’ambito dei genocidi e delle persecuzioni della Storia, a partire dalla Tratta dei Neri fino alle tragedie tuttora in corso. E' suddiviso in 36 capitoli, come 36 (secondo il famoso racconto biblico) sono i Giusti per amore dei quali Dio non distrugge il mondo, qualunque cosa accada: l’idea è difatti anche quella di inaugurare un grande cantiere di ricerca sia sulle “mostruosità” sia sulle “eredità sublimi” della Storia. Il testo potrebbe essere molto utile, specialmente nelle scuole superiori, sia come supporto integrativo ai libri di storia in adozione sia per approfondire il tema dei Diritti Umani.
Al libro-progetto hanno dato il loro contributo decine tra associazioni, fondazioni, comitati, dipartimenti universitari, storici, studiosi, giornalisti e testimoni oculari di eventi che hanno tragicamente segnato la Storia dell'Uomo, molti dei quali assai poco conosciuti o, peggio ancora, da sempre occultati o raccontati in maniera falsa e distorta.


Introduzione

Sull’esempio del Giardino dei Giusti di Yad Vashem a Gerusalemme, dove sono onorati Coloro che con le loro azioni hanno salvaguardato l’onore dell’Europa all’epoca della Shoah, stanno nascendo oggi numerose iniziative per valorizzare e ricordare quelle Figure esemplari.
Onorare i Martiri e i Giusti di tutti i genocidi, i testimoni di verità e i resistenti morali che nelle epoche più oscure della storia, passate e presenti, dominate dai totalitarismi, dai crimini contro l’umanità, dalle persecuzioni, hanno salvato vite umane, combattuto per la verità contro ogni forma di negazionismo e detto “no” alla “barbarie legale”, è oggi un compito che tutte le persone di buona volontà dovrebbero assumersi. 
Ricordare gli uomini e le donne che sono stati capaci di opporsi all’odio e all’ indifferenza, assumendosi la responsabilità dell’agire vincendo la paura, valorizzare le “azioni” dei Martiri e dei Giusti attraverso il racconto delle loro storie esemplari, costituisce un valore per le nuove generazioni e insieme è la via per creare le condizioni di un dialogo tra i popoli e per porre le basi di una Memoria condivisa. 
Il termine Giusto è tratto dal passo della Bibbia che afferma “chi salva una vita salva il mondo intero” ed è stato applicato per la prima volta in Israele in riferimento a Coloro che hanno salvato gli Ebrei durante la persecuzione nazista in Europa. 
Il concetto di Giusto è stato ripreso per ricordare i tentativi di fermare lo sterminio del Popolo Armeno in Turchia nel 1915 e per estensione a tutti Coloro che nel mondo hanno cercato o cercano di impedire il crimine di genocidio, di difendere i diritti dell’uomo nelle situazioni estreme, o che si battono per salvaguardare la Memoria contro i ricorrenti tentativi di negare la realtà delle persecuzioni. 
Il mio progetto sui Martiri e i Giusti, nato nel maggio del 2004 da un impegno che mi sono assunto davanti ai 36 cespugli di rose piantati nel Giardino della Scuola Media Vivaldi di Torino - e che ho continuato a sostenere con la proposta presentata il 20 dicembre del 2006 al Parlamento Europeo “L’Europa onori i suoi Giusti” - è un’iniziativa “in cammino”, che oggi vive anche per l’impegno del Comitato Storico-Umanitario ”Un Giardino per tutti i Martiri e i Giusti a…”, costituitosi a Torino, e per la condivisione delle istituzioni e degli uomini di buona volontà.
Alle origini esso ha tratto ispirazione, oltre che dalla mia intima convinzione sul valore educativo delle Figure Esemplari, anche dall’esempio del lavoro intrapreso dal Comitato per la Foresta dei Giusti - Gariwo (acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide), che sin dalla fine degli anni ’90 ha iniziato a operare a Milano e di cui oggi, in “Luci che illuminano le tenebre”, vorrei ricordare l’opera svolta e segnalare i traguardi raggiunti in questi anni attraverso l’impegno culturale ed educativo sul tema dei Giusti: essi costituiscono uno stimolo per portare avanti, allargare e consolidare il nostro stesso progetto “Realizziamo un Giardino per tutti i Martiri e i Giusti a…!” 
Agli inizi del 2000, da un’idea di Gabriele Nissim e Pietro Kuciukian è nato il Comitato per la Foresta dei Giusti-Gariwo che, assieme a Ulianova Radice e ad Annamaria Samuelli, si è costituito come gruppo di ricerca e riflessione sul tema dei Giusti, a partire dalla considerazione che nel comportamento degli uomini, accanto al Male, indagato e visibile, è sempre presente anche il Bene. Il Comitato “Gariwo, la foresta dei Giusti”, costituitosi nel 2001 e divenuto onlus nel 2009, è presieduto da Gabriele Nissim, storico e autore di numerosi libri sull’argomento, e da Pietro Kuciukian, presidente del Comitato Internazionale dei Giusti per gli Armeni.
A Sarajevo è stata fondata Gariwosa, la sezione del Comitato per la Bosnia-Erzegovina (Gardens of the Righteous Worldwide Sarajevo), presieduta da Svetlana Broz, autrice del libro “I Giusti nel tempo del male”. 
Dopo l’istituzione di un Giardino dei Giusti in alcuni luoghi simbolo, come Yerevan, in Armenia, dove, dal 1996 ad oggi Pietro Kuciukian ha portato le ceneri dei Giusti per gli Armeni inumandole nel Muro della Memoria sulla collina di Dzizernagapert (Memoriale degli Armeni), e dopo la proposta per Sarajevo, il Comitato ha coinvolto il Comune di Milano nella creazione del Giardino dei Giusti di tutto il mondo al Monte Stella, dove ogni anno vengono piantati gli alberi alla presenza dei famigliari dei Giusti, delle autorità cittadine e degli studenti delle scuole, per ricordare Coloro che si sono opposti ai genocidi in ogni parte della terra e che ancora oggi si oppongono ai crimini contro l’umanità ovunque siano perpetrati. Nel frattempo sono sorti giardini e altri spazi dedicati ai Giusti in ogni parte d’Italia, come a Genova, Palermo, Padova, Ferrara, Levico Terme, Linguaglossa, Molino dei Torti, e naturalmente nella nostra Torino, dove al momento ne esistono addirittura due: sia il primo (36 cespugli di rosa piantati nel maggio 2004 nello spazio verde all’interno della scuola media “Vivaldi”) sia il secondo (36 alberi al “Parco Colonnetti”, e quindi visibile alla cittadinanza) ricordano 36 Uomini, Donne, Famiglie o anche Comunità che in Piemonte, durante le persecuzioni razziali, hanno protetto e salvato ebrei. 
Il sito (www.gariwo.net) è lo strumento principale del Comitato Gariwo per diffondere il tema dei Giusti e delle Figure Esemplari, spesso rimaste sconosciute. 
Si propone come punto di riferimento sulle problematiche legate alla resistenza morale, raccogliendo e segnalando articoli, appuntamenti, produzioni di ogni parte del mondo. 
Su di esso si trovano tutti i riferimenti alle attività del Comitato: convegni internazionali, seminari per gli insegnanti, interventi nelle scuole, insieme al materiale documentario, biografie, relazioni, mostre, recensioni di libri e film, video, link, percorsi didattici, riflessioni e approfondimenti. Il sito comprende una versione italiana e una in
inglese, riferita agli avvenimenti, iniziative e materiali di maggior interesse internazionale, in particolare legati all’Europa. A questo proposito è importante segnalare che il 10 maggio 2012 è stato approvato dal Parlamento Europeo l’appello di Gariwo per l’istituzione della Giornata Europea per la Memoria dei Giusti, fissata per il 6 marzo, giorno della morte di Moshe Bejski.
L’iniziativa trova la sua motivazione di fondo nel fatto che il concetto di Giusto ha assunto un valore universale e sempre più pressante si fa l’esigenza di preservare la Memoria del Bene.
Con questi medesimi presupposti ideali è nato alcuni anni fa a Torino il Comitato Storico-Umanitario “Un Giardino per tutti Martiri e i Giusti a…”, ed è maturata l’idea e poi la stesura di un libro-progetto, “Memorie Dimenticate” (edito nel 2008 col contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte) che ne illustrasse scopi e finalità. 
Ed è a distanza di quattro anni che abbiamo ritenuto opportuno procedere ad una ristampa di questo saggio, che abbiamo intitolato ”Luci che illuminano le tenebre” (Quando l’Amore vince la Morte): si, proprio così, perchè “La morte che tutto divora, che vince la vita, trova nell’amore l’unico nemico capace di resisterle”. Il nuovo testo è aggiornato con la trattazione di diversi nuovi temi, sperando di colmare quanto più possibile le inevitabili lacune della primitiva stesura e con la “copertura” di uno “spazio” storico ben più ampio, che comincia dalla Tratta dei Neri fino alle tragedie purtroppo oggi in atto. 
Attraverso questo libro, vero e proprio “Percorso della Memoria”, contenente il progetto “Realizziamo un Giardino per tutti i Martiri e i Giusti a...!”, si vogliono ricordare i genocidi, le deportazioni di massa, gli stermini su base etnica, sociale, nazionale e religiosa, i delitti contro lo Spirito e la Dignità Umana in ogni suo aspetto, senza tralasciare i crimini contro la Cultura Universale o le Culture Nazionali con riferimento, ove possibile, a coloro che nel corso di tali immani tragedie sono stati espressione di Luce, Amore, Umanità e Coraggio in opposizione alle tenebre, l’odio, la barbarie o anche alla vigliaccheria, l’indifferenza ed al “conformismo” di comodo: i Martiri, i Giusti e tutte le Figure Luminose della Storia. 
Solo il culto della loro Memoria potrà impedire alla Storia di diventare esclusivamente la cronaca delle atrocità messe in atto da uomini “contro” altri uomini, per comprendere e consentire anche la conoscenza del cammino inverso percorso da uomini “in favore” di altri uomini, che hanno saputo riconoscere come proprie le sofferenze di “esseri umani” inflitte da altri “esseri umani” ed hanno cercato di porvi rimedio, talvolta anche a prezzo di gravissimi rischi personali. 
Di certo il Loro esempio ha un valore etico immenso per tutta l’Umanità, che non possiamo permetterci di non valorizzare, specialmente verso i più giovani, perché la testimonianza di vita di cui sono portatori contiene tutti i germi potenziali della vera “rivoluzione”, di cui il mondo ha tanto bisogno: quella dell’Amore, l’unica capace di “conquistare” anche i cuori più duri, se saremo capaci di proporla con efficacia e determinazione. 
La Memoria dell’Umanità del Bene fa sì che i nostri occhi non siano rivolti al passato, in una sorta di memoria “archeologica”, ma che guardino al nostro presente per richiamare le nuove generazioni all’impegno di difendere i diritti umani, combattere ogni forma di estremismo e ad avere il coraggio di pensare in modo autonomo. 
Essa ci insegna a non considerare mai l’essere umano come nemico per motivi etnici, politici, religiosi, sociali e preservano il valore del pluralismo e la dignità umana. Ricordare significa opporsi con atti di conoscenza all’indifferenza e insieme impegnarsi a costruire un futuro diverso, eticamente opposto rispetto ai modelli che hanno segnato e che da sempre segnano tragicamente tutto il creato, così pesantemente “malato”: malata è la terra, malati i rapporti tra i popoli, in famiglia, la nostra vita intima; immagini di guerra, violenza e morte scavano nei cuori un abisso di dolore e di impotenza, troppo spesso misti ad apatia e rassegnazione.
Certo, l’elenco degli orrori perpetrati da parte di Stati o di Partiti-Stato, taluni purtroppo ancora al potere, è incredibilmente ampio, spesso a milioni di “Vittime dell’odio” è stato nei fatti impedito mantenere viva la memoria di quanto accaduto e negata qualsiasi forma di risarcimento: tutto ciò nel silenzio, nell’indifferenza e troppo spesso nel cinismo di governi, uomini d’affari e media del cosiddetto mondo “libero e democratico”.
E’ perciò oggigiorno quanto mai urgente, improrogabile ed auspicabile il contributo prezioso che la ricerca storica può offrire, ma solo se animata da onestà ed integrità morale e intellettuale.
Scrive in proposito Stéphane Courtois che “per lo storico nessun tema è tabù e le implicazioni e pressioni di qualunque tipo - politiche, ideologiche, personali - non devono impedirgli di seguire la strada della conoscenza, dell’esumazione e dell’ interpretazione dei fatti, soprattutto quando questi ultimi sono stati a lungo e volontariamente sepolti nel segreto degli archivi e delle coscienze”. “
Occorre coraggio - aggiunge Marcella Filippa - per non celare il passato, qualunque esso sia, e non utilizzare scorciatoie nell’interpretazione degli eventi, imbrigliando in schemi rigidi ciò che è stato, in cui tutto il bene è da una parte e tutto il male è dall’altra”.
La realizzazione delle presenti aiuole correlate da targhe - non a caso 36, proprio come 36 (secondo la tradizione ebraica) sono i Giusti per amore dei quali Dio non distrugge il mondo - vuole porsi anche un obiettivo quanto mai ambizioso: quello cioè di inaugurare un grande cantiere di ricerca sia sulle “mostruosità” sia sulle “eredità sublimi” della Storia e, rispetto alla scorsa edizione, ho ritenuto opportuno inserire diversi nuovi capitoli che temporalmente fuoriescono ampiamente dai confini del XX secolo ma che sono fondamentali per poter capire ed interpretare le più grandi tragedie del XX e XXI secolo. 
Tutti i contenuti qui riportati cercano di affrontare una serie di eventi, sicuramente significativi, ma che dovranno necessariamente essere ampliati in ulteriori iniziative e ricerche da parte dei docenti e degli alunni delle scuole che si accosteranno al presente “saggio”. 
Pertanto, anche in contrapposizione a nuove forme di odio, intolleranza ed alle ideologie fondamentaliste che fomentano violenza nel mondo, istigando i giovani all’intolleranza ed al disprezzo di Valori, Cultura, Sentimenti, Religione, fino alla Sacralità stessa della Vita Altrui, possa invece questo “Giardino” essere seme di civiltà che germoglia e produce frutto, prezioso punto di riferimento e di incontro per tutte le associazioni, le scuole e gli studiosi che hanno al momento aderito al presente progetto, o che ne verranno in seguito a conoscenza, e che in questo luogo potranno organizzare eventi e manifestazioni allo scopo di:

a) aiutare la popolazione delle nostre città, piccole e grandi, ormai multietniche, a convivere in armonia attraverso l’insegnamento degli errori del passato e gli esempi in positivo;
b) offrire ai giovani, attraverso le vicende dei Giusti, degli esempi concreti da seguire ed emulare;
c) coinvolgere i cittadini ad essere partecipi delle iniziative intraprese dalle varie associazioni
e scuole interessate al progetto anche attraverso il loro contributo personale;
d) costituire uno stimolo affinchè nel nostro Paese ed in Europa vengano attuate simili iniziative.

Da qui il bisogno di ribadire con fermezza, determinazione ed il medesimo “livello” di attenzione la pari dignità di tutte le Vittime dell’odio all’interno di qualunque vicenda, la necessità di un’autentica e profonda solidarietà - impresa al momento tanto difficile quanto stimolante - tra coloro che ne rappresentano la Memoria, il dovere di onorare come impegno permanente i Martiri ed i Giusti di ogni angolo del mondo, con o senza nome, che hanno operato nelle ecatombi della Storia, di cui tutte quelle proposte nella presente edizione (corrispondenti ai 36 capitoli del libro ed alle 36 aiuole del nostro progetto), non esauriscono di certo l’ampiezza di un tema così dolorosamente sconfinato.
Deve essere pertanto nostro impellente dovere lanciare una sfida al mondo più sensibile verso il rispetto dei Diritti Umani e Sociali dei Popoli e disponibile ad accogliere quindi la nostra proposta, al fine di promuovere:

a) la nascita di una Fondazione, una sorta di Istituto della Memoria dei Popoli che, in collaborazione con storici, studiosi e testimoni delle catastrofi della Storia, possa aprire nuove prospettive di ricerca, studio, inchieste e raccolta di documentazioni sulle memorie - talora negate, mutilate, manipolate o semplicemente ignorate - del passato, a difesa della Verità, contro i tentativi di distruggere le prove dei massacri, di negare i termini reali degli avvenimenti e le responsabilità dei carnefici;
b) l’insegnamento della cultura dei Martiri e dei Giusti, esempi di Dignità, Umanità e Moralità, mediante programmi didattico-educativi di respiro internazionale rivolti agli studenti dei Paesi membri dell’O.N.U. (che volessero adottarli), che valorizzino le vicende di coloro che salvarono i perseguitati della Storia e che quindi, sul loro esempio, incoraggino i giovani ad avvicinarsi e ad identificarsi coi Valori universali della Sacralità della Vita e della Giustizia, ad impegnarsi in prima persona nelle battaglie civili e sociali, soprattutto a fianco dei più deboli, rifuggendo in modo inequivocabile ogni forma di violenza e di sopraffazione, consapevoli che la conoscenza del “diverso” e l’accostarsi con umiltà e rispetto anche alle Altrui culture, senza con questo rinnegare le proprie, costituisce un innegabile arricchimento per tutti e soprattutto la premessa
di un mondo più giusto e solidale;
c) la creazione di un fondo di solidarietà in favore delle Vittime dell’odio o dei loro eredi, a cominciare da coloro che non hanno beneficiato finora di alcun risarcimento;
d) l’istituzione di una giornata mondiale da dedicare a tutti i genocidi, gli stermini, le persecuzioni, ma anche ai Martiri e ai Giusti nell’ambito delle innumerevoli tragedie della Storia;
e) rafforzare le strutture e l’attività del Tribunale Penale Internazionale. Non aderiscono all’importante organismo Usa, Russia, Cina. Bisognerà troverà i mezzi giuridici, le vie diplomatiche per far sì che tale organismo non resti bloccato su questioni riguardanti le superpotenze militari. I crimini contro l’umanità non devono restare impuniti mai, al fine di creare una solidarietà internazionale sul tema della dignità della persona e dei diritti umani.
f) l’interessamento da parte del mondo didattico ed editoriale, radiotelevisivo, cinematografico e dei media in genere a divulgare e far conoscere -sull’esempio di quanto finalmente accaduto in anni recenti, dopo decenni di silenzi, nei confronti della Shoahle vicende legate ai genocidi ed ai Martiri e i Giusti della Storia, con particolare interesse e riguardo verso quelli meno conosciuti, se non ignorati o addirittura“occultati”;
g) l’avvio urgente e tempestivo di una efficace campagna di sensibilizzazione sia nel nostro Paese sia presso la comunità internazionale sul drammatico calvario del popolo del Tibet e le feroci persecuzioni tuttora in atto nella stessa Cina, quanto mai opportuna in questo delicato momento in cui da tempo i riflettori dei media si sono completamente oscurati, specialmente dopo la chiusura dei Giochi Olimpici di Pechino e, come in una congiura del silenzio, non si sono più riaperti neppure di fronte alle autoimmolazioni dei monaci tibetani di questi giorni, forse gli ultimi gesti di disperata protesta.

Mi auguro che questa nuova edizione possa costituire un contributo, piccolo che sia, per l’edificazione di un mondo di pace e di dialogo tra i popoli e che possano essere di buon auspicio le parole pronunciate da Piero Fassino, pochi giorni prima del voto che lo avrebbe consacrato Sindaco di Torino:
“Rispondo con piacere al vostro appello che tocca delle tematiche a me care. Apprezzo molto il progetto per un Parco dedicato ai Martiri e Giusti e per questo sarà mia premura fissare un incontro nelle prossime settimane per discutere con voi le modalità con cui promuovere la vostra nobile iniziativa...” (Piero Fassino)
E con le splendide parole del grande Goethe, che mi appaiono quasi naturale preambolo alle pagine che seguono, mi piace “chiudere” la presente introduzione: vorrei fossero fatte “proprie” soprattutto dai più giovani, affinchè non smettano mai di credere in se stessi e nei loro sogni, specie quando anelano ad obiettivi di promozione umana e di giustizia:

«Nel momento in cui uno si impegna
a fondo, anche la provvidenza allora
si muove. Infinite cose accadono
per aiutarlo, cose che altrimenti
non sarebbero mai avvenute.
Qualunque cosa tu possa fare
o sognare di fare, incominciala!
L’audacia ha in sé genio, potere e magia».
«Conoscere non è mai abbastanza;
bisogna mettere in pratica
ciò che sappiamo. Nemmeno volere
è abbastanza; bisogna fare».
(Johann Wolfgang von Goethe)

Pasquale Totaro

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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