venerdì 25 aprile 2014

I lavori procedono a tutta forza

La costruzione della nuova maternità prosegue a ritmi serrati e, come vedete dalle foto, siamo già al tetto.
Per adesso siamo in perfetto orario con la tabella di marcia. Il nostro cuore è colmo di riconoscenza verso tutti i generosi benefattori che ci hanno donato offerte anche molto sostanziose ed hanno voluto rimanere nell’ombra e nel nascondimento.
Ringraziamo poi tutte quelle persone che hanno contribuito alla costruzione della nuova maternità con l’acquisto e con la diffusione del libro AD UN PASSO DAL CUORE, i cui diritti d’autore vanno proprio per questa causa.
Un pensiero particolare va alla signora Ludovica Vanni insieme all'Associazione For a Smile, ed alla dottoressa Paola Rivetta, testimonial degli sms solidali per Chaaria. 



Le ringraziamo per l'insostituibile contributo che hanno dato alla costruzione della maternità.
Che Dio benedica tutti quelli che hanno dato un obolo per questo nuovo tassello che va ad abbellire lo stupendo mosaico che è Chaaria.
“Anche solo un bicchiere d’acqua dato per amore, non sarà dimenticato”, ci dice Gesù. “Il Signore non dimentica nulla di quanto a Lui fate nella persona dei suoi poveri” continua il Santo Cottolengo.
Forti di queste certezze, noi rinnoviamo la nostra infinita riconoscenza e la nostra povera ma sincera preghiera per tutti coloro che ci fanno del bene.

Fr Beppe e Fr Giancarlo





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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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