Lo fanno per pochi scellini che poi usano per comprarsi qualcosa da mangiare oppure per rifornirsi di colla. Alla sera li puoi vedere nelle varie discariche che circondano la città: anche lì cercano delle cose da poter vendere (ferro vecchio, stracci, ecc); spesso raccolgono in grandi sacchi di juta i contenitori vuoti del latte, perchè dicono che si vendono ad un prezzo decente.
domenica 17 maggio 2015
I ragazzi di strada (prima parte)
Lo fanno per pochi scellini che poi usano per comprarsi qualcosa da mangiare oppure per rifornirsi di colla. Alla sera li puoi vedere nelle varie discariche che circondano la città: anche lì cercano delle cose da poter vendere (ferro vecchio, stracci, ecc); spesso raccolgono in grandi sacchi di juta i contenitori vuoti del latte, perchè dicono che si vendono ad un prezzo decente.
Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
Nessun commento:
Posta un commento