lunedì 16 novembre 2015

Polvere rossa: raggio di speranza in un momento buoi della storia umana

Caro Beppe,
in questa giornata di riflessione e di tristezza per quanto accaduto a Parigi dove si resta stupiti per il fatto che purtroppo  dobbiamo constatare che tutto si ripete.
Sono passati solo 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, e dopo mille conflitti locali ora siamo nuovamente sul precipizio di una guerra globale anche se diversa e frammentata.
La tragedia della guerra e delle sue conseguenze non ha insegnato niente all’uomo.
Questa ondata di terrorismo sta mettendo in crisi la fragilità forte del nostro modo di vivere e vivremo purtroppo momenti complicati e delicati.
Quanta tragedia quanti genitori stanno piangendo i loro figli ma anche quanto stridore verso l’indifferenza di molti verso le guerre lontane ed il dramma della povertà e malattia dei paesi lontani.
Ora abbiamo il dramma vicino e vacilliamo. Spero tanto che tutto ciò ci avvicini a valori più intensi ad una verità più vera ed una misericordia grondante di amore.
Sono tempi complessi che nei momenti di tristezza ti fanno gridare come è possibile che l’uomo nonostante il progresso ed il benessere continua nella sua esasperante ottusità.  Tutto si ripete e si continua ad essere indifferenti e lontani.
In questa giornata mesta e piena di tristezza ho riletto con attenzione il tuo libro e che vento di speranza mi è entrato nel cuore.



Prima di tutto ti confermo che è veramente molto bello. Resta ancora un po’ duro per il grande dolore che racconti ma tutto fila molto bene.
E’ un libro equilibrato. E’ la storia prima di tutto di uomo poi di un medico ma soprattutto di un’anima . La tua famiglia dolente diventa la nostra famiglia.
Ci fai condividere le tue giornate, le tue sensazioni, le tue paure e tue fragilità ma soprattutto la tua grande umanità.
Mariapia poi ha fatto un’opera magistrale.
Avete fatto veramente un bellissimo libro.
Trasuda umanità ma anche tanta professionalità .
Beppe, ci fai vivere la tua libertà interiore e la tua semplicità, anche se soffri ancora tanto per la tua acuta ed intensa sensibilità.
Tu hai nel cuore e nell’anima con gratuità un’umanità semplice vera e libera.
Metto in copia anche Mariapia per dirvi che avete fatto veramente un gran bel libro. Non è il solito libro missionario pietistico o autocelebrativo e semplicemente un racconto vero fatto di umanità e capacità.
Bravi Bravi Bravi!!!!!
Sarà strumento forte e grande per molti che ricercano uomini e storie vere.
E poi devo dire che la Postfazione conclude e chiude molto bene il libro.
In questa giornata triste leggere il libro è stato un vento di luce che mi è entrato dritto nel cuore.
Ci sarà il terrore, ci sarà la guerra, tutto si ripeterà, l’uomo continuerà la sofferenza, la povertà e la malattia, ma osando ogni giorno la speranza potremo muoverci per una vita diversa.
Ci sarà un giorno, forse, in cui l’uomo potrà fare il grande salto verso un’umanità diversa e vivere più intensamente la vita con libertà e amore.
Grazie di cuore Beppe leggendo la tua esperienza ho la certezza che fin quando ci saranno uomini come te l’umanità intera potrà osare la speranza di un mondo migliore.
Ancora Bravo. 
Ti stringo forte e ti voglio bene.

Francesco Bevilacqua


PS: l’ebook di POLVERE ROSSA sarà disponibile a fine settimana


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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