Conoscevo Joseph da un bel po’ di tempo in quanto lavorava con noi come counselor da alcuni anni. Il suo calvario è iniziato alcuni mesi fa con una ferita all’arto inferiore che non riuscivano a far rimarginare.
Lo abbiamo tenuto tantissimo in ospedale ma l’ulcera diventava sempre peggio ed è stato necessario amputargli la gamba.
E’ stato un duro colpo emotivo, ma pian piano è riuscito a riprendersi.
E’ stato dimesso e si è rasserenato con la speranza di poter avere una protesi tra qualche mese.
L’ho incontrato varie volte nelle ultime settimane, sempre sorridentee molto grato.
Veniva in ospedale a trovare i compagni di lavoro, camminava spigliato con le sue stampelle e soprattutto respirava benissimo.
Poi due giorni fa il disastro: è stato portato in ospedale con broncospasmo e dispnea. L’ascoltazione del torace era difficile, ma sembrava di sentire un discreto versamento pleurico a sinistra.
Abbiamo organizzato una lastra del torace, onestamente pensando a delle metastasi polmonari. L’istologico dell’ulcera era infatti risultato negativo, ma il dubbio ci era rimasto che fosse comunque un’ulcera maligna.
Ora la dispnea ed il versamento pleurico ci portavano a pensare ad una situazione oncologica, anche perchè l’ECG era negativo per patologia cardiaca.
Joseph era molto dispnoico oggi quando è andato a Meru per la lastra.
L’autista però mi ha detto che anche durante il viaggio di ritorno Joseph parlava con lui...poi ad un certo punto è morto improvvisamente sulla macchina, prima di arrivare a Chaaria.
L’autista era chiaramente sconvolto e provato.
Io invece mi sono sentito devastato, soprattutto quando ho guardato la lastra ed ho visto che si trattava di un idro-pneumotorace sotto pressione, con grave spostamento del mediastino e del cuore.
Il radiologo pensava alla tubercolosi e consigliava un drenaggio pleurico a pressione negativa: che stupido a non averlo fatto subito, anche prima della lastra!
Avrei potuto usare l’ecografia per orientarmi circa la quantità di versamento e magari con un tubo toracico gli avrei salvato la vita...ma con il senno di poi sono tutti bravi.
Il fatto è che Joseph è morto e non so se avrei potuto salvarlo se solo avessi messo quel tubo nel torace con un giorno di anticipo.
Già mi sentivo malissimo, ma la giornata è continuata sulla stessa nota.
Erano le 18,30 quando sono uscito dalla sala ed ho incontrato uno dei nostri dipendenti che mi ha detto: “mio figlio di un anno è stato ricoverato in pediatria. Guardalo perchè è molto grave”.
Onestamente stavolta ci sono andato subito. Il bimbo era davvero in pessime condizioni a causa di una gravissima polmonite. L’ho visitato, gli ho prescritto tutti i farmaci che conosco, ho sperato in un miglioramento.
Sono tornato a rivederlo alle 21.30 illudendomi che stesse un po’ meglio.
La mamma era ignara di tutto ed era seduta sul letto a fianco del suo bambino; io però ho trovato il bimbo ancora caldo ma privo di vita. Il cuore non batteva più e l’attività cardiaca era scomparsa. Fr Giancarlo era passato alcuni minuti prima di me ed il piccolo respirava ancora. Era dunque appena successo.
E’ stato durissimo dare la notizia a quella mamma ed assistere alla sua disperazione. E’ stato triste attendere l’arrivo del papà.
Oggi ho perso due persone a cui sono emotivamente legato, ed è stato davvero molto difficile e doloroso.
Solo la preghiera mi può dare un po’ di conforto.
Fr Beppe
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