venerdì 14 ottobre 2016

Il Continuo Impegno della Lega del Filo d’Oro per le Persone Sordocieche


La Lega del Filo d’Oro è una ONLUS fondata nel lontano 1964 a Osimo (An) da Sabina Santilli e un gruppo di volontari con lo scopo di creare un “filo prezioso che unisce le persone sordocieche con il mondo esterno”. In più di 50 anni di attività si è occupata di offrire supporto a bambini, giovani e adulti sordociechi, pluriminorati psicosensoriali o affetti da gravi malattie rare, e alle loro famiglie dando loro una speranza in più per una vita autonoma, libera e felice.
L’organizzazione negli anni si è ingrandita, arrivando ad aprire più sedi in otto regioni d’Italia, con centri territoriali anche nelle città di Padova, Roma e Napoli.
L’obiettivo principale della Lega del Filo d’Oro è di offrire assistenza, educazione, riabilitazione alle persone sordocieche e pluriminorate sensoriale, adulti e bambini, e reinserirle nella famiglia e nella società, togliendole dal buio e silenzioso isolamento nel quale sono costrette a vivere data la loro condizione. Educatori, operatori, staff medico e volontari della Lega del Filo d’Oro si propongono quindi di migliorare la vita di tutte queste persone attraverso l’attuazione di diversi progetti come l’apertura di centri specializzati, la formazione di operatori altamente qualificati, la costante attività di ricerca riabilitativa, la promozione di rapporti con altri istituti e altre associazioni e non ultimo attraverso l’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.


La Sordocecità in Italia

Qualche numero su una realtà scomoda da ricordare, che cozza contro le nostre tranquille esistenze tutte centrate sul benessere, l’autostima, l’estetica: secondo i dati dello studio condotto insieme all’ISTAT, le persone sordocieche in Italia oggi sono ben 189 mila. Troppe vivono confinate in casa, perché non sono in grado di muoversi autonomamente o presentano altre gravi forme di disabilità. Circa la metà dei bambini e degli adulti sordociechi presenta difficoltà motorie e cognitive e hanno grosse difficoltà nel muoversi e comunicare. I gesti più semplici come vestirsi, riconoscere le stanze e muoversi in casa possono diventare impossibili. C’è poi chi è affetto da malattie rare come la sindrome di Usher e quella di Charge - malattie genetiche che colpiscono 1 persona su 2000, per le quali è necessaria una costante attività di ricerca.


Il Nuovo Importante Progetto per un Futuro più Sereno

L’attività della Lega del Filo d’Oro sul territorio è diventata indispensabile, cosi come il diffondere informazioni su queste disabilità affinché le persone bisognose di un aiuto o di un consiglio in più sappiano di non essere sole e a chi possono rivolgersi. La Lega del Filo d’Oro è diventata il punto di riferimento per la pluridisabilità psicosensoriale, un polo di alta specializzazione che ospita ogni anno sempre più bambini, giovani e adulti con più minorazioni.

Nel 2013 sono iniziati i lavori per la creazione di un nuovo Centro Nazionale a Osimo, un polo di alta specializzazione e una struttura all’avanguardia con un centro diagnostico in grado di dimezzare i tempi di attesa sulla valutazione iniziale di chi ha bisogno di aiuto e che può offrire alloggio a molte più persone rispetto ad oggi. Qui si porteranno avanti attività di servizio sanitario, attività educativa e riabilitativa e trattamenti intensivi. 

Scopri di più sulla Lega del Filo d’Oro e cosa puoi fare per aiutarli: www.legadelfilodoro.it!

Articolo scritto da: 
Sara Carboni
Blogger e Copywriter
Web: https://saracarboni.it


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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