giovedì 25 ottobre 2018

Si chiama ancora week end?

Ricordo quando al sabato pomeriggio riuscivamo a tirarci fuori qualche ora di riposo dopo le 15, magari facendo una passeggiata alle cascate.
L'ambulatorio per quell'ora più o meno si svuotava e l'ospedale continuava a funzionare solo per le emergenze e per i pazienti già ricoverati.
Ricordo quando al sabato non avevamo un programma operatorio perchè le liste di attesa erano meno congestionate.
Ricordo anche la maternità molto meno affollata di quanto non lo sia al momento, soprattutto per i casi più complicati.
Adesso tutto è cambiato.
Per forza di cose al sabato siamo un po' sotto personale in vari dipartimenti, perchè bisogna dare i riposi allo staff.
La gente però è aumentata a dismisura.
L'ambulatorio rimane affollatissimo fino alle 18.
Le due sale operatorie funzionano normalmente con una lista di interventi che ci tiene impegnati fino a sera, e poi ci sono in mezzo tante emergenze. 
Al sabato cerchiamo di operare moltissimo perche’ c’e’ anche la dottoressa Apophie, ed ho bisogno di sfruttarla per cercare di sfrondare la lista.


La maternità sembra riempirsi ancora di più, forse perchè altre strutture sono semichiuse nel fine settimana. 
Quando abbiamo aperto la nuova maternità qualcuno ci criticava il fatto di aver posto tre lettini da parto in sala travaglio. 
A loro sembravano troppi. Ebbene oggi abbiamo dovuto aggiungere una barella volante perchè i parti in contemporanea erano quattro.
Oggi abbiamo finito il terzo cesareo d'urgenza alle 19 ed onestamente siamo davvero molto stanchi.
Per adesso stiamo cercando di difendere con i denti almeno la domenica pomeriggio: sempre alla domenica mattina dopo Messa dobbiamo mettere alcuni interventi chirurgici comunque, al fine di alleggerire il numero di pazienti già ricoverati e non ancora operati; speriamo sempre di finire per le 14.30; sovente poi ci sono cesarei o urgenze anche di domenica pomeriggio.
Cerchiamo però di resistere alle richieste della folla di pazienti ad espandere i servizi ordinari dell'ospedale anche alla domenica pomeriggio...altrimenti davvero non ce la faremo a continuare. 
Questa è la ragione per cui non faccio ecografie di routine o gastroscopie alla domenica pomeriggio. 
Per la stessa ragione accetto di visitare pazienti ambulatoriali solo se si tratta di un caso davvero grave ed urgente...altrimenti delego al clinical officer di turno.
Il personale di sala dice che ormai il sabato è diventato un lunedì, a significare che è una giornata pesantissima: il lunedì è infatti il giorno della settimana con più alta affluenza.
C'era una volta il sabato. Speriamo che non sparisca del tutto anche la domenica.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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