CHAARIA
Sin dal 1983 si cominciò a sentire la necessità di una casa di formazione
per i Fratelli che fosse più confacente alle necessità della loro crescita
spirituale. Si cercava una casa in cui i giovani potessero essere seguiti sia
nel servizio al povero, sia negli insegnamenti spirituali, senza interferire o
creare problemi ai programmi formativi delle altre 2 Congregazioni
Cottolenghine.
Si cercò indicazioni dal Vescovo di Meru, il quale offrì ai fratelli un
terreno nella erigenda parrocchia di Chaaria, un piccolo mercato situato a
circa 20 Km
da Meru. La zona era semiarida e popolata da un esiguo numero di famiglie, per
lo più dedite ad attività agricole per l’esclusivo sostentamento familiare.
A
Chaaria già esisteva una chiesetta, che però era succursale di una parrocchia
alquanto lontana. Esistevano anche i locali di un piccolo dispensario costruito
con le offerte della gente, dispensario che comunque non era mai stato
attivato.
Nell’erigendo Centro di Chaaria i Fratelli ed i formandi si sarebbero
trasferiti gradualmente.
Fr Lodovico fu incaricato della pianificazione e costruzione della nuova
comunità e dell’ edifizione di un Centro per Buoni Figli. Per un certo tempo
egli seguì i lavori continuando a risiedere a Tuuru, e viaggiando ogni giorno per
raggiungere Chaaria. Con lui collaboravano i giovani Fratelli, i quali
aiutavano nel dissodamento del terreno e nell’attivazione dei primi servizi
sanitari per la popolazione.
Dopo qualche mese si rese necessario iniziare con una comunità residente a
Chaaria: Fr Lodovico si trasferì in alcuni locali del preesistente dispensario,
il 1° agosto 1984. Nel frattempo, in Febbraio 1984 Fr Giovanni Bosco veniva
accompagnato a Tuuru dal nuovo Superiore Generale Fr Matteo Frezzato, con
l’incarico di responsabile dei candidati Fratelli. Il dispensario di Tuuru, per
il passato gestito da Fr Lodovico, venne affidato alle Suore Cottolenghine.
La costruzione del Cottolengo Centre di Chaaria proseguì velocemente, e nel
giugno 1985 il primo gruppo di candidati Fratelli venne accolto nella nuova
casa di formazione. In luglio vennero accolti i primi 7 buoni figli, tutti
provenienti da Tuuru. Si trattava di giovanotti ormai adulti, e diventati
troppo pesanti per l’assistenza delle sole suore.
Nel frattempo Fr Lodovico
attivò il servizio sanitario nel dispensario: la lunga schiera di pazienti che
lo assediava dall’alba al tramonto sulle colline di Tuuru, si ricompose in
poche settimane nell’assolato altipiano
di Chaaria.
Nel giugno 1985 Fr Giovanni Bosco Burdino raggiunse la Missione di Chaaria ed
iniziò l’opera di formazione dei Fratelli Postulanti. Intanto, lungo la strada
che porta al Centro, decine di operai iniziarono a costruire casette in
muratura con i proventi realizzati lavorando all’insediamento dell’Opera
Cottolenghina ed alla sua manutenzione. Nacque quindi un mercatino con i primi
empori, e lo sviluppo di Chaaria fu continuo fino ai nostri giorni
Nel 1986 Fr Matteo Frezzato eresse la comunità e nominò superiore locale Fr
Giuseppe Meneghini. L’inaugurazione ufficiale ebbe luogo il lunedì di Pasqua
1987.
Nell’ottobre 1991 Fr Maurizio Scalco giungeva a Chaaria per dar manforte a
Fr Lodovico in dispensario, e per coadiuvare Fr Paul nella gestione del Centro
Buoni Figli.
Nell’agosto 1993 Fr Lorenzo Gambalonga giungeva a Chaaria in veste di nuovo
maestro dei novizi, in sostituzione di Fr Giovanni Bosco Burdino, il quale
continuò a ricoprire la carica di superiore locale fino al 1998, anno in cui
venne richiamato in Italia e fu sostituito da Fr Beppe Gaido appena giunto a Chaaria
dalla Tanzania. Fr Giovanni Bosco rientrerà a Chaaria nel 2003 in qualità di economo
del Centro. Fr Giovanni ha rallegrato la comunità dei Fratelli con il suo
splendido carattere e con la sua affabilità fino al 5 giugno 2005, quando il
Signore lo ha chiamato a sé in modo tragico.
E’ stato assalito da uno sciame
inferocito di api africane che lo hanno ripetutamente punto fino a causargli
uno shock anafilattico. Fr Giovanni Bosco è stato sepolto a Chaaria insieme ad
alcuni Buoni Figli e a tanti bambini che la malaria si porta via ogni giorno
dal nostro ospedale.
Il 19 gennaio 2001 a
Chaaria sono giunte le Suore Cottolenghine: al momento sono solo due, ma i
progetti della Piccola Casa prevedono l’ampliamento di questa comunità al fine
di dare un necessario taglio femminile al nostro servizio.
Al momento Sr Lucy si occupa di terapia occupazionale e scuola speciale per
gli handicappati. Inoltre si dedica ad attività di counselling per i pazienti
affetti da HIV, e a programmi pastorali in parrocchia.
IL SERVIZIO DEL COTTOLENGO CENTRE DI CHAARIA
Il dispensario: Chaaria Catholic Dispensary iniziò il suo servizio nel
mese di agosto 1994. La sua attività copriva un’area di circa 20 km quadrati, in una zona
semi-arida, in via di sviluppo, altamente popolata, a circa 20 km dal capoluogo Meru.
All’inizio il servizio copriva 6 giorni alla settimana, e riusciva ad
assistere fino a 200 persone al giorno. Sin dall’inizio, insieme alla terapia
per varie malattie tropicali, si eseguiva prevenzione sia attraverso la vaccinazione
dei bambini, sia attraverso le visite periodiche alle donne gravide.
Dal 1993 venne iniziata l’attività del “mobile clinic”, attraverso la quale
si tentò si aiutare i pazienti provenienti da località molto remote. In giorni
fissi il personale del dispensario usciva dal Centro, per raggiungere villaggi
relativamente lontani, dove si organizzavano giornate di terapia e prevenzione,
normalmente all’interno di alcune chiesette, che risultavano particolarmente
adatte al proposito. Tale attività veniva coordinata da Fr Maurizio Scalco, con
l’assistenza di fr Giovanni Bosco.
Dal dispensario
all’ospedaletto. Fin dalla fondazione della comunità, il servizio sanitario
di Chaaria è stato impostato nella forma del dispensario.
Negli ultimi anni tale servizio
ha subito un significativo cambiamento tanto nello stile e quanto nella
struttura, passando da dispensario a Mission Hospital. L’ospedale ha
attualmente 140 posti letto, ma si è giunti ad ospitare contemporaneamente fino
a 180 malati, ed oltre quando l’afflusso è elevato. Si usano brandine extra ed
in casi di necessità di pongono due malati nello stesso letto.
L’ospedale accoglie pazienti,
suddivisi secondo due categorie: gli out-patient e gli in-patient.
Gli out-patient sono persone che necessitano di una diagnosi, di esami
di laboratorio, di cure mediche ambulatoriali, di piccoli interventi
chirurgici; gli in-patient hanno necessità di essere temporaneamente
ricoverati per un certo tempo a causa della malattia acuta, o perché prossimi
al parto o per monitorare le conseguenze di un intervento medico-chirurgico, o
ancora per l’eccezionale distanza dal domicilio. In poche parole, l’ospedale
funziona come un pronto intervento medico-chirurgico.
Primi cambiamenti. Come
si è giunti all’attuale trasformazione? Nel 1997 viene inviato a Chaaria fr.
Beppe Gaido, medico, la cui presenza consente al dispensario di fornire
prestazioni di più ampia portata. Nasce subito l’esigenza di avere a
disposizione qualche posto letto per seguire quei pazienti che, dopo il primo
intervento medico, richiedono di essere seguiti e non rimandati a casa.
Col passare del tempo, la
presenza del medico ha attirato un numero sempre maggiore di utenti (gli out-patient),
con le patologie più varie, anche con carattere di urgenza o gravi; basti
rilevare che nei primi sei mesi del 2003 il numero dei pazienti visitati
giornalmente è giunto fino a 350. Come conseguenza di questo afflusso sono
aumentate le necessità e le urgenze di ricovero (gli in-patient).
Negli anni si è realizzato un
cambiamento della tipologia di pazienti che afferiscono al Centro: sono
diventati sempre più gravi e bisognosi di cure intensive. Venivano portati in
braccio o a spalle o con barelle ricavate da alberi e frasche, o ancora a
cavalcioni di una mucca. Quando dicevamo che non potevamo rispondere alle loro
necessità, loro non si spostavano e dicevano: l’uomo bianco farà qualcosa. Per
evitare che la gente morisse al cancello, abbiamo progressivamente attivato
servizi prima inesistenti (maternità, servizio di trasfusione, ginecologia,
traumatologia e chirurgia).
Le prestazioni sono aumentate senza un piano
preordinato, cercando di rispondere alle necessità dei poveri, pensando che il
Santo Cottolengo avrebbe fatto lo stesso.
Sempre più siamo diventati un centro
di riferimento a cui la gente afferisce dopo aver tentato cure in molti altri
posti, senza successi: questo ha fatto sì che spesso i casi siano disperati
(bambini che muoiono appena giunti in ospedale, magari dopo che la madre se li
è portati sulle spalle per 12 ore di cammino sotto il sole, meningiti
trascurate, ecc), ed ha causato anche un forte incremento del numero dei
decessi.
Tra gli in-patients la percentuale dei morti non supera il 3-4
%, ma è pur vero che tutti i giorni abbiamo almeno un bimbo che va in paradiso
e che deve essere sepolto nel nostro cimitero; infatti la cultura qui teme il
contatto con i cadaveri, e questo crea non pochi problemi per le sepolture,
soprattutto degli adulti. I fratelli si sono sempre impegnati anche a dare ai
deceduti una sepoltura cristiana e decorosa.
L’aumento dei pazienti è dovuto
al fatto che essi sanno di venire curati adeguatamente, sanno di poter trovare
le medicine, un consiglio competente, un aiuto umano.
E’ da considerare poi che il
servizio clinico dell’ospedale copre 24 ore su 24 anche le necessità sanitarie
dei Buoni Figli, con i quali si fa prevenzione, diagnosi di laboratorio, e cure
di vario genere.
Inoltre, l’ospedaletto si prende cura di un certo numero di
orfani, dalla nascita all’età di circa 6 mesi: tali orfani sono per lo più
figli di donne che sono decedute al momento del parto, tanto nel nostro
ospedale, quanto in altri ospedali vicini.
Due volte al mese usciamo per il
mobile clinic, e cerchiamo di portare le nostre prestazioni sanitarie più
vicino alle persone che più ne hanno bisogno.
Dal 1990 è presente un
organizzato servizio dentistico coordinato dapprima da fr Lodovico e poi da fr
Maurizio.
L’attività era comunque esclusivamente di tipo estrattivo. Da subito
tale settore è stato supportato dal contributo di dentisti che venivano a
Chaaria durante il mese di Agosto per cure conservative invece che semplici
estrazioni.
Attualmente il servizio odontoiatrico è seguito da un dentista
locale che può fare sia cure che estrazioni.
L’ospedale è al momento un polo
medico e chirurgico a cui afferiscono più di 60.000 pazienti ogni anno.
IL SERVIZIO AI BUONI FIGLI
Il centro è attrezzato per 53
posti letto, al momento tutti occupati.
Gli ospiti sono accuditi da un
fratello e due suore, insieme ad un buon gruppo di personale dipendente, che
ogni giorno segue le loro necessità personali: ne cura il bagno e l’igiene
personale; due volte la settimana rade la barba, quotidianamente compie
l’igiene della bocca. Oltre al quotidiano servizio domestico e alberghiero, esiste
un’attività di apprendimento scolastico.
Non
sono mancati momenti di svago attraverso il gioco o le uscite dal Centro.
Il Centro è meta per visite guidate da
parte di gruppi scolastici, parrocchiali ecc.
Quasi tutti
gli ospiti hanno bisogno di interventi fisioterapici; esiste dunque una
palestra totalmente dedita ad attività di riabilitazione per i Buoni Figli.
Il centro
offre anche il servizio di laboratori occupazionali e di scuola speciale.
Anche nel
centro operano molti volontari che contribuiscono alla animazione dei ragazzi e
alla normale gestione dei servizi.
Fr Beppe Gaido
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