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martedì 5 febbraio 2019

Giornata mondiale per la lotta contro il cancro

Da tempo abbiamo notato che a Chaaria ed in Kenya in generale l'incidenza dei tumori e' in aumento esponenziale e purtroppo affligge persone sempre piu' giovani.
Da anni ci rendiamo conto che la nostra gente non sa nulla del tumore e quindi viene in ospedale quando e' assolutamente troppo tardi, quando il tumore e' avanzatissimo ed incurabile.
Ci siamo impegnati molto nel campo della formazione della comunita' locale, al fine di creare una mentalita' nuova che promuova una cultura di prevenzione.
Abbiamo cercato via via di aumentare le nostre capacita' tecniche nella diagnostica e nella cura chirurgica dei tumori.
Abbiamo iniziato a lavorare su un registro dei tumori per l'ospedale di Chaaria.
Abbiamo anche studiato molto: recentemente abbiamo pubblicato un articolo sul tumore dell'esofago e presto speriamo ne esca un altro sul tumore del colon in eta' pediatrica.

mercoledì 15 agosto 2018

I tumori a Chaaria

Quando ero studente si diceva che in Africa le neoplasie sono molto rare. Lavorando qui per anni ormai, e facendo esperienza anche in zone ancora piu’ difficili, come per esempio il Sud Sudan, mi sono reso conto che questa affermazione era viziata in partenza.
a) Il primo problema e’ rappresentato dall’abilita’ diagnostica in Africa: pensando a certi villaggi sperduti, alla poverta’ che vi regna, per esempio in Sudan, ma anche in certe aree vicine a noi, e’ evidente come i dispensari locali non abbiano la capacita’ di “trovare” un tumore.
Quasi sempre queste strutture si limitano a poche diagnosi, spesso di natura infettiva. Cio’ da una parte porta ad una sovraestimazione di ncerte patologie: ogni forma di febbre per esempio e’ consideratan malarica ed ogni diarrea viene curata come amebica o secondaria a tifo addominale (Widal positivo).
Dall’altra si perdono per strada le diagnosi piu’ complesse, sia perche’ non ci sono medici nei servizi piu’ periferici, siamo soprattutto per mancanza di strumenti diagnostici quali ecografia, TAC, colon o gastroscopia, biopsia. E anche quando queste ultime sono disponibili, sono spesso cosi’ costose da essere al di fuori delle possibilita’ economiche di molte persone.

giovedì 22 marzo 2018

Il sudato articolo sul carcinoma dell'esofago

Finalmente siamo riusciti a pubblicarlo! Ci ho messo molti anni a farlo!
Mi ero quasi scoraggiato e volevo buttare la spugna! Ma chi la dura la vince.
L'articolo raccoglie la casistica dell'ambulatorio di endoscopia digestiva a Chaaria, nel periodo compreso tra il 2010 ed il 2017.
Ho chiesto aiuto a molta gente in quanto non sapevo come impostare lo studio, mancandomi sia il tempo che le conoscenze epidemiologiche necessarie.
La mia esperienza clinica mi diceva comunque che ci troviamo di fronte ad una grave epidemia di carcinoma dell'esofago per la quale le autorita' sanitarie sembrano fare orecchio da mercante.
La ricerca che abbiamo fatto per questo articolo ci ha permesso di dimostrare che, non solo il Kenya si trova in un'area di elevata incidenza, ma anche che la nostra zona ha una concentrazione di malattia veramente impressionante e superiore a quella di molte aree del Paese.
Nell'articolo abbiamo cercato sia di esporre il problema e sia anche di analizzare le possibili cause di tale elevatissima incidenza.
Ovviamente molti studi vanno ancora fatti per comprendere l'eziologia del carcinoma dell'esofago nella nostra zona ed in Kenya in generale.

venerdì 16 settembre 2016

Case report on tetanus

A 17 year old came to our hospital complaining of neck stiffness and abdominal pain.
He was semiconscious. There was fever of 390C and the patient was sick looking. Malaria slide was positive.
Therefore we have admitted the patient with provisional diagnosis of complicated malaria; rule out meningitis.
At past medical history there was a traditional circumcision at home one week before.
At the observation of the operated part there was some necrosis and swelling.
Considering this history the possibility of tetanus came to our mind but the fact that the muscles of the abdominal wall were not stiff and the fact that the muscular contractions were not triggered by touch or noise made us delay in the definitive diagnosis.
We have performed a lumbar puncture and the CSF was negative.
Nevertheless we have covered the patient with iv quinine and iv rocephin.
Few hours later the condition has changed rapidly with muscle rigidity all over the body, trismus, opistotonus. At this moment we have definitely diagnosed tetanus.
We have isolated the boy in a dark and silent room. We have inserted an NGT for rehydration and nutrition. We have stopped quinine and changed antimalarial treatment into im artemisin, in order to have the iv line free for continuous drip of normal saline with diazepam. 
We have started with a dose of 40mg over 24 hours, but we have increased up to 60mg/die because the contractions were not receding.

domenica 28 agosto 2016

Case report on severe febrile disease in pediatrics

A child (6 months of age) has been admitted in our hospital for restlessness, crying much, vomiting any time breastfeeding.
No signs of respiratory tract infection. No neck stiffness or other signs of meningitis.
There was fever and some dehydration. No Jaundice. Fever was very high and with a up-and-down pattern within the day.
M/S (malaria slide) taken on first day of admission was negative, but child had taken co-artesian (artemisin based combination) last week.
RBS (random blood sugar) =5.7 mmol/l HB (hemoglobin) = 11.5 g/l 
Otoscopy showed signs of acute otitis media
Stool test= WBCs seen. 
No signs of protozoal or helmint infection.
LP (lumbar puncture) was performed to rule out meningitis, because below 1 year of age the meningeal signs may be completely absent. It was negative.
Thinking of unresolved malaria we have put the child on intra venous quinine. We have covered the child with iv Rocephin either for the hypothesis of gastroenteritis secondary to salmonella or shigella, or for the treatment of otitis media. For otitis media (no perforation noticed) we have also added ciproxin ear drops.

mercoledì 18 maggio 2016

East african medical journal

Sono estremamente grato al redattore della rivista medica EAMJ, perchè ancora una volta un nostro lavoro è stato accettato per la pubblicazione sulla rivista per il prossimo numero di giugno 2016.
Quando l'articolo sarà pubblicato, lo potrete leggere per intero andandolo a cercare online sul sito del giornale (East African Medical Journal). Adesso vi faccio venire la curiosità con una parte dell'abstract.
Per quel poco che lo letto, mi pare di poter dire che si tratti del primo caso del genere descritto in letteratura.
Nella bibliografia si trova soltanto un caso simile in un articolo da noi citato nelle fonti, in cui però ad erniare sono la tuba e l'ovaio di sinistra.
Non ho trovato altri "case reports" di ernia femorale contenente l'utero stesso.
Anche questo è un piccolissimo contributo scientifico che Chaaria offre alla comunità scientifica internazionale.
Ringrazio di cuore il Dr Carlo Lanza, mio fedele coautore ed editor.

Fr Beppe Gaido


martedì 26 aprile 2016

La formazione permanente, lo studio e l'aggiornamento

Chaaria è senza dubbio una realtà sempre più totalizzante in cui si lavora come dei forsennati da mattino a sera.
La formazione però rimane uno dei nostri punti cardine su cui non vogliamo assolutamente demordere.
Crediamo in essa e la promuoviamo con forza, anche se ci costa tanta fatica.
Ogni giovedì mattina abbiamo lezione: una occasione di scambio, di apprendimento ed anche di stesura di protocolli che poi vengono portati avanti indipendentemente dal personale dell'ospedale.
Preparare la lezione, esporla, commentarla ogni settimana è senza dubbio un impegno veramente significativo, ma sicuramente questo serve prima di tutto a me che mi tengo aggiornato, e poi anche al nostro personale, che rinfresca le proprie conoscenze e ne aggiunge sempre di nuove.
Senza le lezioni del giovedì, e senza i protocolli che in essa proponiamo e pian piano digeriamo, sicuramente Chaaria non sarebbe gestibile con l'esiguo numero di personale e con soli due medici.
Invece così tutti sanno per esempio come ci si comporta nel post-operatorio per una prostatectomia; tutti sanno quale sia il nostro protocollo per l'ipertensione oppure quello per il diabete; tutti si muovono indipendentemente durante un attacco asmatico.



mercoledì 18 novembre 2015

Miraa: rischi per la salute

Molti in Kenya masticano la miraa: si tratta di un’usanza che e’ stata praticata per molti secoli (Eriksson et al, 1991) tra le popolazioni arabe, somale, etiopi e islamiche in genere, per svariate ragioni.
Alcuni la masticano per “piacere”; altri per aumentare le loro prestazioni sessuali.
Inoltre e’ usata dai guardiani notturni o dai camionisti per mantenere alto lo stato di allerta e per posticipare la stanchezza (Dhadphale et al 1981).
Tra le popolazioni del Meru la miraa e’ intrinsecamente unita a varie tradizioni e culture locali (Kaimenyi and Jorgensen, 1990): e’ importante per esempio durante i negoziati prematrimoniali tra le famiglie degli sposi, durante i riti di circoncisione e durante i funerali.
In certe comunita’ si pensa che la miraa possa guarire 501 malattie diverse: da questo deriva il nome arabo della miraa. La chiamano khat, nome che origina dalla radice gaalt (ga=400; al 100;t=1).
Da tempo si sa che la miraa e’ portatrice di problemi di salute ma la sua restrizione e’ in qualche modo difficile a causa di tali legami ancestrali (East African Medical Journal, 1945).
La miraa ha effetti simili, sebbene meno potenti, della cocaina.

martedì 12 maggio 2015

We have done it again!

Today the East African Medical Journal has communicated to me that my new case report has been accepted for publication on the issue of May.
It is a great joy for me and a great honor.
Publications of studies, posters, case reports are important parts of my commitment here in Chaaria, where we want to serve the needy with total commitment, but also to aim at a good level of continuous formation and scientific knowledge.
Writing articles is normally an activity we do at night, stealing time from the few hours of sleep the hospital can allow us to enjoy, but we know it is worthy.
I want to appreciate my dear friend Dr Carlo Lanza, who normally does the greatest part of editing of the basic writings I send to him.
I cherish Dr Nyaga and Dr Khadija, our co-authors in the case report.
This time we have focused our attention on a rare case of intestinal malrotation and duodenal stenosis in a 4-year-old child admitted in our hospital and saved through a concerted effort of the diagnostic, medical and surgical teams working in Chaaria.
We hope the case report will help clinicians to think about the rare condition described, in order to put a correct diagnosis and perform the adequate treatment.

Dr Bro Beppe Gaido




sabato 7 febbraio 2015

Un articolo medico

La rivista medica "East African Medical Journal" ha accettato un nostro articolo che discute il difficile caso clinico di un ragazzo ricoverato a Chaaria con sospetto di tubercolosi vertebrale che poi è risultata essere un rarissimo tumore maligno del mediastino.
Abbiamo organizzato il nostro scritto come "case report", con lo scopo soprattutto di aiutare altri medici a non incorrere negli stessi errori diagnostici che abbiamo fatto noi.
E' stato un lavoro fatto in collaborazione con il Dr Carlo Lanza, mio carissimo amico, che da Ginevra ha corretto ed organizzato il materiale che io gli inviavo da Chaaria.
Lo scritto apparirà nel numero di gennaio 2015.
Il fatto che il nostro articolo sia stato accettato ci incoraggia a continuare con impegno anche nel lavoro di ricerca e di pubblicazione dei nostri casi clinici a Chaaria.
Abbiamo tantissimi dati che rischiano di andare perduti e di non servire a nessuno.
Se però riusciamo a scrivere ed a documentare i nostri casi più difficili, le nostre osservazioni cliniche, l'incidenza di certe patologie, allora la mole dei nostri dati clinici può diventare patrimonio di molti altri.

sabato 24 gennaio 2015

Annular pancreas

We have received a young man with a long history of vomiting. The vomiting was mostly post-prandial, about 30 minutes after meals.
He had been followed up in another facility for the last 1 year, with no improvement at all. He was not responding to treatment with potent prokynetics.
The patient was wasted.
Gastroscopy was negative up to the second portion of duodenum which looked stenotic, although the mucosal pattern was normal.
Thinking of an external duodenal compression causing gastric outlet obstruction, we have performed an ultrasound, which was unremarkable.
Therefore we have decided to do a CT scan of the abdomen:  the latter imaging procedure diagnosed a stricture of the second portion of duodenum possibly from congenital bands or annular pancreas.
In order to help the patient and to reach a definitive diagnosis we have counseled him on explorative laparatomy.


sabato 20 dicembre 2014

Brain tuberculoma

A 45-year-old patient was admitted in our facility from 14th December to 17th December.
He was complaining of headache, neck pains, dizziness, neck stiffness, burning abdominal pains. 
He reported one episode of nose bleeding one week before hospitalization. But there was never bleeding in hospital.
Malaria slide was positive and so it was the Widal test, both O and H antigens at a dilution of 1:160.
HIV was tested and found negative. Brucella antibody tests were negative. RBS 6.2 mmol/l.
At FHG (full hemogram) there was nothing impressive: total WBC 9000/ml; LYMPH 12%, GRAN 80%; HB 13.9 g/dl; PLTs 96000.
BP (blood pressure) was slightly elevated, ranging from 160/90 up to 160/95 while in pain.
We decided to treat with i.v. quinine (because of the positive malaria slide) and i.v. CAF (= Chloramphenicol), because of the elevated titration of antibodies anti-salmonella. 
The idea was to consider the hypothesis of subarachnoidal hemorrhage and propose CT scan if there would be no improvement.
But the patient improved quickly on treatment and he was discharged without headache, without neck stiffness and with normal BP.

lunedì 8 dicembre 2014

Carcinoma of the oesophagus and stomach

For some years we have been able to perform gastroscopies in Chaaria.

One data which has come to our observation quite early in our statistics is the high incidence on carcinoma of the oesophagus, followed closely by the carcinoma of the stomach.
According to the geography of our clients we have also realized a higher number of carcinoma of the oesophagus in the populations living in the North: the impression is that from Isiolo, Marsabit,
Rendille, Samburu, Turkana and Moyale the percentage of patients coming for a gastroscopy and actually having a carcinoma of the oesophagus is very high.
Many times they come very late and already they are in the final stage of disease: they have a complete stricture of the oesophagus and cannot swallow anything, including saliva. We always perform a biopsy during endoscopy, and the histopathology normally confirms the presence of the malignancy.
For the majority of our patients even a stent is no more an option (although very few would have the money for that!), because the stenosis is too advanced.

domenica 2 novembre 2014

An article on the East African Medical Journal

On the November issue of the East African Medical Journal, there will be a case report written by me and Dr Carlo Lanza, a dear friend of mine living and practicing in Switzerland.

I am very grateful to the editorial board of the Journal for considering our short article and for publishing it: it is the second time that I have the honour of writing on the East African Medical Journal.
I am especially grateful to my dear friend, Dr Carlo Lanza, for the great help he has given me in editing the material I had presented to him. It is another example of collaboration beyond borders, of which I am very proud.
The article will be available in paper and also online.
In 2014 Cottolengo Mission Hospital has been able to publish 3 articles on international medical journals: two were dealing with dermatological issues and were published on the Community Dermatology Journal, while the present one concerns urological challenges, as you can see from the abstract I have attached in the photo.
The academic and scientific efforts are always an integral part of our commitment in Chaaria, and I hope to be able to publish even more next year… and I always count on the help of my friend Dr Lanza.

Dr Br Giuseppe Gaido




lunedì 20 ottobre 2014

Marburg Virus

L’Uganda ha confermato la presenza di una epidemia di Marburg fever nei pressi di Kampala. Per il Kenya questo è certamente motivo di grosso allarme, in quanto l’Uganda non ha sbocchi al mare ed usa il porto di Mombasa per la maggior parte delle importazioni. Questo significa che ogni giorno ci sono centinaia di autotreni che transitano attraverso il confine delle due nazioni, ponendo il rischio di contagio ad un livello moltop più elevato rispetto a quello dell’ebola. L’ebola è infatti in Paesi molto lontani dal Kenya e con i quali i rapporti commerciali sono minimi.

Il ministero della sanità del Kenya ha già attivato una hotline ed io stesso sono stato contattato come medico competente: l’indicazione è quella di notificare ed isolare tutti i casi di febbre con anamnesi positiva per viaggio in Uganda nelle ultime tre settimane. 
Finora comunque non ci sono casi confermati di Marburg in Kenya. I casi riportati sono risultati sempre negativi all’esame virologico.


sabato 18 ottobre 2014

L'AIDS in un'area rurale del Kenya centrale

DIMENSIONI DEL PROBLEMA
Sebbene l’80% dei casi di AIDS si trovi nell’Africa subsahariana, l’organizzazione sanitaria di questi Paesi è spesso carente ed è andata peggiorando dai tempi dell’indipendenza dal colonialismo. La situazione è tragica perché paradossalmente là dove si trova la maggior parte dei pazienti, le terapie  non ci sono o sono al di fuori della portata della maggior parte della popolazione.
In Africa si registra ancora un continuo aumento di nuovi casi d’ infezione e per quanto riguarda il Kenya in particolare i dati forniti dalle organizzazioni governative di controllo danno delle stime di prevalenza (cioè il numero totale dei pazienti), che si aggirano sul 13% su scala nazionale, con grandi differenze tra una zona e l’altra del Paese (per esempio in certe baraccopoli intorno a Nairobi la prevalenza sembra essere di circa l’80%).
Purtroppo il distretto di Meru detiene il triste primato di essere la zona del Kenya dove il numero di nuovi casi continua a crescere più  rapidamente ( i sieropositivi erano circa il 18% nel 1998, mentre attualmente sono circa il 28%). A tutt’oggi la percentuale di letti ospedalieri occupati da malati affetti da AIDS e sindromi correlate è maggiore del 50% e si pensa che possa ancora crescere nel prossimo futuro.
L’AIDS normalmente colpisce giovani adulti che si trovano nella fascia lavorativa: tendenzialmente essi sono sposati ed hanno già dei figli.

martedì 14 ottobre 2014

Community dermatology Journal

Once again this prestigious Journal has given some platform for me and for Chaaria Mission Hospital, which is now well known in many international medical circles.

The October issue of the Journal gives great attention to the problem of Mycetoma and, after a very comprehensive review by Prof Ahmed Hassan Fahal of the Mycetoma Research Centre, University of Khartoum, Sudan, it offers me a page in order to present a photo and a case report on Mycetoma from Chaaria.
The condition, commonly also called Madura Foot, is sporadic in Chaaria but not very rare; normally it only affects pastoralist patients coming from the north of the Country. It is more common in males but the photo in the article refers to a young woman of Borana tribe who was recently admitted in our hospital.
I am personally very grateful to Dr Christopher Lovell of the editorial board, whom I met in Addis Ababa and Mekelle (Ethiopia) in two occasions for dermatological conferences.
It is to Dr Chris Lovell that I present my humble case reports and in his kindness he always appreciates them much.
This short article is another step forward in our continuous effort of being always involved in some academic and research activities here in Chaaria.
Last week there was something else very nice from this point of view, because for the fifth time this year I have been called as a lecturer by the Kenya Medical Association (Meru Division): the presentation was on TB and it was very well attended by doctors.


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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