martedì 3 gennaio 2012

Il servizio ai Buoni figli a Chaaria

In questo servizio prestano la loro opera Fr Roberto Trappa in qualita’ di responsabile e Fr Robert Maina in qualita’ di assistente sociale, Sr Cecilia come responsabile del guardaroba e Sr Joan con incaricata delle attivita’ occupazionali. 
Il centro è al momento attrezzato per 50 posti letto, tutti occupati. Gli ospiti sono seguiti da un buon gruppo di personale dipendente, il quale ogni giorno ne cura il bagno, due volte la settimana rade la barba, quotidianamente compie l’igiene della bocca. 
Oltre al quotidiano servizio domestico e alberghiero, esiste un’attività di apprendimento scolastico; Non sono mancati momenti di svago attraverso il gioco o le uscite dal Centro, oltre a feste organizzate ad hoc per i ragazzi. 
Sr Joan ha inoltre curato le attività occupazionali, ed ora possiamo dire che anche in questo campo il servizio è ben avviato. Sr Joan si occupa anche della catechesi speciale e della preghiera quotidiana per i nostri ospiti. 
Il Centro è meta per visite guidate da parte di gruppi scolastici, parrocchiali ecc. Quasi tutti gli ospiti hanno bisogno di interventi fisioterapici; tale servizio è coordinato dal responsabile del personale Paul Kinoti. La vita religiosa e la catechesi.
Al mercoledì, nella cappella della comunità dei Fratelli, viene celebrata una messa solo per gli ospiti; ogni giorno si propone ai Buoni Figli la preghiera del rosario. Il Volontariato. Saltuariamente vi è la presenza di volontari italiani impiegati nel centro. Attivita’ di rinnovamento del Centro Nel 2011 abbiamo potuto completare il posizionamento delle zanzariere su tutti i letti dei Buoni Figli per la prevenzione della malaria. 
Abbiamo inoltre potuto installare un ottimo sistema di pannelli solari sponsorizzato da una Associazione del Trentino Alto Adige. Turn over Durante l’anno ci sono state due morti al Centro, ed i defunti sono stati sostituiti da nuovi ospiti Registrazione del Centro e cartelle cliniche personali Abbiamo attivato la documentazione richiesta per la registrazione del Centro presso il Ministero per il Welfare. Per il passato il Centro e’ stato riconosciuto solo come un reparto di riabilitazione dell’ospedale. Tale registrazione ci mette completamente a posto con la legge e potrebbe permetterci anche di ricevere alcune donazioni governative. Problemi e miglioramenti rispetto al passato Il problema piu’ grosso rimane il totale abbandono da parte delle famiglie che tendono a sparire subito dopo aver ottenuto il ricovero del loro congiunto. 
Da questo punto di vista devo sottolineare il grande lavoro di fr Robert Maina che cerca in tutti i modi di stimolare le famiglie a venire a far visita ai ragazzi, e quando possibile anche a portarli a casa per periodi di vacanza. 
Per quanto riguarda il sostentamento degli ospiti, ringraziando la Provvidenza, la Associazione “Karibu Africa” di Cagliari, ha sponsorizzato tutti gli ospiti con una cifra annuale di 250 Euro a testa. 
La stessa Associazione ha acquistato un nuovo televisore per gli ospiti, ed un computer per l’ufficio del Centro. 

Fr Beppe Gaido 


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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