Le Vincenzine o Cottolenghine furono le prime collaboratrici dei missionari
della Consolata in Africa. Il gruppo iniziale lasciò la Piccola Casa il 24
aprile 1903 e si imbarcò per il Kenya a Trieste, dove erano state accompagnate dalla
Madre Generale M. Anania. Esse erano otto: Suor Clotaria (superiora), Sr Maria
Bonifacia, Sr Flavia, Sr Zenaide, Sr Giordana, Sr Editta, Suor Metilde e Suor
Filippina.
A quei tempi il viaggio era lungo, durava fino a due mesi con vari scali in
diversi porti sia italiani che africani, anche se le navi potevano già
attraversare il canale di Suez.
Suor Giordana e Suor Editta coronarono la loro vita missionaria con il
martirio pochi mesi dopo l’arrivo in Kenya; esse morirono di una malattia
sconosciuta (forse la malaria) e vennero sepolte nella foresta di Tuthu, dove
erano state destinate per il servizio della erigenda Missione e della
falegnameria. Il corpo di Sr Giordana riposa ancora là, mentre le spoglie di
suor Editta sono state trasportate a Tuuru in una tomba costruita davanti alla
chiesa parrocchiale.
Quando, sotto la spinta del Concilio Ecumenico Vaticano II e delle
approvazioni pontificie, i Superiori della Piccola Casa ripensarono alla
missione ad Gentes, subito si pensò al Kenya, al fine di dare una continuità ed
un valore sempre attuale alla testimonianza di tante Suore, che avevano dato la
loro vita per dissodare il terreno di una cultura ancora totalmente ignara del
Vangelo.
Essi decisero anche di
ricominciare nuovamente insieme ai Missionari della Consolata, per rinvigorire quei rapporti di
fraternità che avevano reso possibile il ventennio di collaborazione all’inizio
del secolo scorso. I religiosi del Cottolengo sono dunque ritornati nel Tigania,
da dove era partita Sr Maria Carola, l’ultima a lasciare il Kenya.
Sr Maria Carola ha dato
pure essa la vita per le missioni africane, anche se non e’ sepolta in Kenya,
essendo morta sulla nave che la riportava in Italia, e quindi sepolta in mare,
“tra le onde del Mar Rosso”.
Da oggi Sr Oliva riposa
al fianco di Sr Editta, davanti alla chiesa parrocchiale di Tuuru: e’ un posto
che Sr Oliva si e’ pienamente meritata. Ha infatti dato tutta la sua vita per
il Kenya, con un martirio molto diverso ma non meno reale di quello delle
missionarie dei primi del novecento.
Noi la onoriamo, la
preghiamo e siamo certi della sua continua intercessione dal Paradiso.
Fr Beppe Gaido
Nessun commento:
Posta un commento