Cinque anni fa era con noi a Chaaria nel
gruppetto degli orfanelli.
Era nata da pochi giorni ed era orfana di mamma, a causa di
una grave complicazione conseguente al parto.
Era nata a Matiri, e Rita ce la aveva
portata, affidandocela per alcuni mesi, fino a quando fosse stata in grado di
alimentarsi normalmente. Ann aveva il papa’, ma questi si era dichiarato
incapace di seguire la nuova creatura, or ache era diventato vedovo.
Gli orfani di Rita sono normalmente di
questo tipo: lei prende nella sua struttura solo orfani di mamma e li tiene
fino al termine delle scuole primarie. Poi li reinserisce in famiglia.
Naturalmente, durante questi anni, tiene contatti frequenti con il genitore ancora
vivente.
Era stato difficile per noi “tirarla su”,
soprattutto perche’ era una bambina molto triste. Infatti, nel suo caso, la
mamma non era morta di parto. Era mancata alcune settimane dopo, a causa di una
setticemia.
Ann aveva quindi gia’ sviluppato un rapporto
fatto di contatti fisici con la sua mamma; aveva iniziato ad allattarsi dal suo
seno… e, per questo, aveva fatto moltissima fatica a “ripartire” da sola.
E’ difficile per un neonato adattarsi al
latte in polvere, dopo aver assaggiato il latte materno. E’ dura per un
orfanello accettare l’abbraccio di un estraneo, dopo aver goduto per qualche
settimana dell’amplesso materno.
Ma poi con pazienza ce l’abbiamo fatta, ed
Ann ha cominciato a prendere peso ed a diventare piu’ sorridente e gioviale.
L’abbiamo restituita a Rita che era gia’
grandicella (aveva quasi un anno, se non vado errato!): ricordo che il giorno
della partenza per Matiri Ann aveva le treccine tenute insieme da elastici
multicolore.
Un altro particolare che rammento con gioia
velata da nostalgia e’ il fatto che Ann era una delle preferite di Sr Oliva.
Come vedete dalla foto, ora e’ grandicella
e molto bella. Mi pare pero’ che ancora sorrida poco.
E’ tornata a Chaaria oggi per un
interventino in anestesia generale: le abbiamo tolto un sacco di molluschi
contagiosi, e poi l’abbiamo salutata nuovamente al risveglio, ed ancora
l’abbiamo affidata alle cure di Rita, la sua nuova mamma.
Fr Beppe
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