martedì 26 giugno 2012

Gist


A 14-year-old patient was admitted in our hospital on 25th May 2012 after an abdominal U/S revealed the presence of a solid, hypoechogenic mass, which was at the beginning interpreted as a paraortic lymphnode (diameter of 5.6 cm). No other signs of malignancy were found in the abdominal cavity.
We have confirmed our U/S diagnosis with a abdominal CT scan, and also the radiologist found the intra-abdominal mass, for which he had put a differential diagnosis with a mesenteric lymphnode. We have decided on open laparatomy, finding the FNA-biopsy suggested by the radiologist too risky.
Actually at laparatomy we realized that it was neither a paraortic nor a mesenteric lymphnode but a solid mass at the anti-mesenteric aspect of an ileal loop.
We were able to excise the lesion without opening the bowel.
The post operation recovery was uneventful and the patient healed completely.
The biopsy report has demonstrated a GIST (gastrointestinal stromal tumour) measuring 6.5 x 5.5 x 4 cm in diameters. The weight was 66 g.. The GIST subtype was spindle cell. The mitotic rate was 1/50HPF. The histological grade was G1 (low grade). Margins were positive for GIST.
Due to the possibility of relapses, the possibility of previous seeding of microscopic mts in the intestinal loops, and the need of complete staging, we have referred the patient the University Hospital in Nairobi for further management (Surgical 2nd look with ileal resection? Chemotherapy? Follow up only?).

Br Dr Giuseppe Gaido




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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