Sotto la spinta di varie
commissioni di viglilanza governative, abbiamo iniziato un serio piano di
miglioramento dei nostri servizi. Sarebbe per me impossibile adesso
sintetizzare un momento di grande fermento in cui tutto lo staff sembra molto
interessato a collaborare attivamente, sia per timore di eventuali conseguenze
penali, sia per la paura che qualcosa possa essere pianificato contro il nostro
ospedale che tanto bene sta facendo soprattutto per le fasce di popolazione meno
abbienti.
Cito alcune delle cose
che gia’ hanno preso forma e da cui speriamo di non tornare indietro:
1) Si sono
definite meglio le mansioni dei singoli infermieri presenti in reparto in un
dato giorno. Ci sara’ quindi un infermiere incaricato di ordinare le medicine,
un altro responsabile della raccolta dei segni vitali dei pazienti prima della
visita medica, mentre altri si prenderanno cura dell’igiene personale e delle
medicazioni dei decubiti. Abbiamo iniziato lezioni di nursing al giovedi’,
focalizzate soprattutto sulla gestione dei bisogni elementari e dei cambiamenti
di posizione dei malati alettati, al fine della prevenzione delle pieghe da
decubito. Tutti i giorni un infermiere segue il giro visita, al fine di
coordinare meglio le prescrizioni del medico con la somministrazione delle
medicine.
2) Si e’ creato
una nursing station, e cioe’ una postazione infermieristica , in ogni camera.
Si e’ inoltre iniziata una cartella nursing che in Kenya si chiama Cardex.
Inoltre in ogni camera abbiamo provveduto un kit per la rianimazione, inclusi
ambu e bombola ossigeno.
3) Per il nido si
e’ chiusa la porta che da’ sul corridoio. Ad esso si puo’ accedere solo dalla
stanza delle mamme e si devono usare sovrascarpe e camici di protezione. Solo
le donne che allattano i prematuri delle incubatrici vi possono accedere.
4) Al fine di
ridurre al minimo le possibilita’ di contagio, tutti i pazienti ambulatoriali
con TBC sono stati accorpati con appuntamenti al venerdi’. Nel giorno
prefissato, essi vengono visitati dal clinical officer Martin nel nostro CCC
(comprehensive care clinic... casetta di legno vicina al cancello degli
inpatients). Per i clienti ambulatoriali con HIV diamo appuntamenti di circa 20
persone al giorno tra il lunedi’ ed il giovedi’ nello stesso CCC. Evitiamo
quindi che gli immunosoppressi facciano anticamera con malati tubercolotici,
mentre questi ultimi non passano piu’ tante ore insieme agli altri clienti
nella sala d’attesa, ma hanno un luogo dedicato ed un giorno fisso per loro.
5) Abbiamo
inoltre istruito i nostri watchman per un “triage” che abbia come target la
tubercolosi: tutti i clienti con tosse o con condizioni generali scadenti
vengono fatti passare prima degli alri, senza rispettare la coda... al fine di
ridurre il tempo in cui essi rimangono nella sala d’attesa a tossire, e
potenzialmente infettare altri.
6) Tutti i
bambini di eta’ inferiore ai 5 anni non fanno piu’ anticamera con gli altri
pazienti, ma vengono inviati direttamente al “CDF building” dove un clinical
officer li visita in tempi brevi... anche questo ha lo scopo di ridurre la
trasmissione tubercolare nella sala di attesa ad una fascia di eta’
particolarmente vulnerabile a motivo della loro situazione immunitaria.
7) Il dottor
Ogembo fara’ il giro letti insieme ad Anderson nel reparto donne al giovedi
mattina.
Tutte queste innovazioni,
e molte altre su cui stiamo lavorando, speriamo possano sia accontentare quelli
della vigilanza, sia far piacere ai volontari che vedono il nostro sforzo di
tendere ad uno standard di servizio sempre piu’ elevato, e sia soprattutto
essere di giovamento ai nostri malati che sono il fine ultimo per cui spendiamo
la nostra vita a Chaaria.
Fr Beppe Gaido
Nessun commento:
Posta un commento